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Nuovi particolari sul plagio di Michele Ciliberto

L’attento Gian Mario Ricchezza, nel corso delle sue ricerche sulla Cena de le Ceneri, (di cui sta per pubblicare la versione in italiano moderno, proseguendo nel suo encomiabile progetto) si è imbattuto in alcune castronerie contenute nel famigerato Meridiano “spurio” della Mondadori. Ecco le perle, descritte dallo stesso Ricchezza:

“Non sunt pisces pro Lombardi (è un aneddoto che riguarda un generale dei gesuiti che si era presentato in incognito in un convento della Germania e, mentre i tedeschi mangiavano pesci, a lui era stata data solo insalata). Nota di Nicoletta Tirinnanzi: I lombardi sono dei gamberetti (pag.981) ma dove li è andata a prendere? Boh. Sul personaggio di Nundinio, scrive nella nota: nundinae sono gli anelli che portavano gli interpreti alle fiere (pag.981). La fantasia di certo non le manca. Doppio boh”.

Dopo lo sconcio della pseudo-traduzione dei dialoghi su Mordente, ecco un altro esempio del pressappochismo con cui, dopo anni di lavoro (riccamente finanziato dai soldi dei contribuenti), vengono tradotte e commentate le opere di Giordano Bruno. Devo dire, però, caro Gianmario, che in questo caso la Tirinnanzi ha un’attenuante. Bisogna, infatti, ricordare che il Meridiano Mondadori è il frutto del famoso plagio di Ciliberto, il quale lo realizzò “arrangiando” alla bell’e meglio in pochi giorni l’edizione critica realizzata dal legittimo autore, il compianto Giovanni Aquilecchia, il quale commentò sconsolato:

“Per quanto riguarda i “miglioramenti” annunciati da Ciliberto, ma non elencati nel suo “Meridiano”, ho constatato che si tratta (a eccezione di qualche banale refuso da lui corretto) di interventi peggiorativi, ampiamente documentati in un mio saggio di imminente pubblicazione. Del resto, questi “interventi” sono stati effettuati tra il 20 dicembre 1999 (data del mio rifiuto ad apporre il mio nome sul “Meridiano”) e, presuppongo, i primi giorni di gennaio 2000, visto che il volume è stato distribuito in febbraio”.

In poche parole: pochi giorni di lavoro per realizzare un'”edizione critica” dei dialoghi di Bruno!!! Cosa ti potevi aspettare? Evidentemente, il plagiaro dovette mettere sotto torchio il suo gineceo, che, anche per la fretta, ne combinò di tutti i colori!

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Archiviato in Ancora sul plagio di Michele Ciliberto

Michele Ciliberto e il plagio del Meridiano Mondadori

Il “Meridiano” Giordano Bruno: un’edizione “pirata”?

Nello scorso febbraio, l’editore Arnoldo Mondadori di Milano ha riunito in un volume della sua prestigiosa collana “i Meridiani” i sei dialoghi italiani di Giordano Bruno: progetto lodevole, che avremmo voluto salutare con un applauso. Purtroppo, al posto di offrirci un’edizione del Nolano, il curatore del volume ha pensato bene di “assorbirne” un’altra. Ecco i fatti. Il 14 dicembre 1999, una direttrice editoriale trasmette per lettera al professor Aquilecchia, filologo ben conosciuto, una notizia che viene presentata come lusinghiera: è in corso di stampa un’edizione di Bruno che riprende il testo stabilito da Giovanni Aquilecchia per l’editore parigino Les Belles Lettres; se Aquilecchia vuole vedere il suo nome stampato nel frontespizio del volume deve inviare il suo consenso a stretto giro di posta! Messo davanti al fatto compiuto, e privato della possibilità reale di rivedere le bozze, il nostro collega rifiuta con indignazione l’offerta. La sua edizione di Bruno viene nonostante tutto pubblicata, con minimi ritocchi, che il “curatore” Michele Ciliberto vuole far passare come correzioni e di cui non fornisce neanche la lista. Quanto all’edizione Les Belles Lettres, che è un’edizione critica bilingue, Ciliberto pretende di presentarla, nella “Bibliografia essenziale” del Meridiano, come una semplice traduzione francese. Benché “brunisti”, i firmatari di questa lettera non hanno il gusto della polemica. Ma davanti a tanta ineleganza, per non dire altro, non possono fare a meno di intervenire: per assicurare Giovanni Aquilecchia, che ha consacrato cinquant’anni della sua vita agli studi bruniani, della loro piena solidarietà in un’affaire che colpisce direttamente la paternità del suo lavoro; per sottolineare che l’edizione Mondadori non ha preso il testo Les Belles Lettres come “testo di riferimento”, ma come fonte diretta (così come dimostra lo stesso Aquilecchia in un saggio di imminente pubblicazione sul “Giornale storico della letteratura italiana”); per denunciare un comportamento – legale forse, o non, ma certamente discutibile sul piano scientifico e deontologico – di cui il principale responsabile è purtroppo un collega e per augurarsi che operazioni del genere non si verifichino più.

Nicola Badaloni (Università di Pisa)
Giorgio Bárberi Squarotti (Università di Torino)
Amelia Buono Hodgart (Royal Holloway College, Università di Londra)
Jean-Pierre Cavaillé (Università di Tolosa)
Paul Colilli (Laurentiam University, Canada)
Tristan Dagron (CNRS, Parigi)
Miguel Angel Granada (Università di Barcellona)
Lea He Liang (Pechino-Chicago)
Yves Hersant (EHESS, Paris)
Luc Hersant (ENS, Parigi)
Alfonso Ingegno (Università di Firenze)
Hiroaki Ito (Università di Saitama, Giappone)
Kuzuyuki Ito (Università di Kyoto, Giappone)
Morimichi Kato (Tohoku University, Giappone)
Dilwyn Knox (University College, Londra)
Pierre Laurens (Università di Parigi-IV Sorbona)
Karen León-Jones (CNRS, Paris)
Michel Magnien (Università di Parigi-III Sorbona)
Nicholas Mann (Direttore del Warburg Institute, Londra)
Ramon Mendoza (Florida International University, USA)
Ken’ichi Nejime (Gakushuin University, Giappone)
Nuccio Ordine (Università della Calabria)
Pasquale Sabbatino (Università di Napoli)
Ernesto Schettino (National Autonomous University, Mexico)
Alain Segonds (CNRS, Paris)
Jean Seidengart (Università di Reims)
Étienne Wolfe (Università di Nantes)

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giovedì, 4 maggio 2000
Giordano Bruno, dopo il rogo ecco la guerra

La casa editrice francese Belles Lettres accusa la Mondadori di “pirateria legale” praticata su un libro del filosofo.
Mentre in tutto il mondo sono in corso le celebrazioni per il quarto centenario della morte di Giordano Bruno, dalla Francia parte una polemica che coinvolge il destino editoriale del filosofo mandato al rogo dall’Inquisizione. La prestigiosa casa editrice Belles Lettres accusa infatti la Mondadori di essersi resa responsabile di una sorta di “pirateria legale”, a proposito della recente edizione dei Dialoghi filosofici italiani, pubblicati a febbraio nella collana dei Meridiani. Secondo l’editore francese, infatti, il curatore dell’opera, Michele Ciliberto, non avrebbe fatto altro che utilizzare senza autorizzazione il testo critico messo a punto da Giovanni Aquilecchia per l’edizione bilingue, italiana e francese, delle Opere Complete di Bruno, che Belles Lettres sta realizzando da diversi anni. In un comunicato della casa editrice firmato da diversi studiosi – tra cui anche Giorgio Bárberi Squarotti, Nicholas Mann, direttore del Warburg Institute di Londra, Yves Hersant e Nuccio Ordine, i due responsabili dei volumi bruniani di Belles Lettres – il curatore del volume mondadoriano viene accusato di aver compiuto un atto di pirateria sul testo critico di Aquilecchia, apportandovi solamente “qualche minimo ritocco” e presentando l’edizione di Belles Lettres come “una semplice traduzione francese” e non come l’unica edizione critica esistente. Il comunicato denuncia “tale manovra, legale forse, ma immorale, il cui principale responsabile è purtroppo un collega”, augurandosi che simili atteggiamenti “non si generalizzino”.
Per Alain Segonds – direttore generale di Belles Lettres, nonché illustre studioso dell’Umanesimo e del Rinascimento – quello della Mondadori “è un atteggiamento scandaloso e sconveniente, anche se giuridicamente inattaccabile, perché non esiste il copyright sull’edizione critica di un testo del XVI secolo, solo le note e gli apparati critici sono protetti”. Lo studioso che, insieme a Ordine e Hersant, ha avviato nel 1993 l’edizione delle opere bruniane, di cui finora sono usciti sette volumi comprendenti tutti i testi italiani, racconta così l’incresciosa situazione: “Alla fine di dicembre Aquilecchia ha ricevuto una lettera da Segrate che gli annunciava a cose fatte l’imminente Meridiano dedicato a Bruno. Gli veniva proposto di firmare la paternità del testo ma senza alcun compenso né la possibilità di rivederlo. Aquilecchia evidentemente ha risposto negativamente, dicendo che non aveva l’abitudine di firmare un’edizione che non aveva fatto. Noi come casa editrice abbiamo diffidato la Mondadori di utilizzare il testo critico di Aquilecchia da noi pubblicato. Un testo, frutto di una vita di studio e lavoro sui testi bruniani, che è significativamente diverso dalle edizioni finora in circolazione, e quindi perfettamente riconoscibile”.
Alla casa editrice francese, che vanta una lunga tradizione nel campo dei classici, hanno analizzato riga per riga il Meridiano consacrato a Bruno, giungendo alla conclusione che il testo utilizzato sarebbe proprio il loro: “Per evitare noie legali Ciliberto ha solo scritto di aver lavorato sulla base del testo di Aquilecchia, correggendolo e migliorandolo dove necessario. Noi però non abbiamo trovato alcuna correzione”. Quella che potrebbe essere solo una querelle tra filologi, in realtà per Belles Lettres ha anche un peso editoriale non secondario: “Se Mondadori fosse riuscito a pubblicare il volume come a cura di Aquilecchia, la nostra edizione critica, che è più cara e in più volumi, sarebbe scomparsa dal mercato”. Tuttavia, se Segonds ha deciso di denunciare pubblicamente questo episodio, “non è per fare la guerra alla Mondadori”, ma per far conoscere agli studiosi i rischi che corrono: “Fare l’edizione critica di un testo è un lavoro lungo e faticoso, occorrono abnegazione e coraggio. Non è concepibile che poi chiunque possa utilizzare impunemente i risultati del lavoro altrui”.
Fabio Gambaro

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giovedì, 4 maggio 2000
“Ma quale plagio, è tutto regolare”
La secca replica da Segrate. Dietro la vicenda spunta un miliardo per le celebrazioni del pensatore.

“A noi sarebbe piaciuto affiancare a quello di Michele Ciliberto il nome di Giovanni Aquilecchia: sono i due massimi studiosi di Giordano Bruno e la nostra edizione ne avrebbe guadagnato. Purtoppo non è stato possibile proprio per l’indisponibilità di Aquilecchia”. Alle accuse da Parigi replica Renata Colorni, responsabile dei Meridiani Mondadori. Ha seguito personalmente la cura dei Dialoghi filosofici italiani di Giordano Bruno. Ne conosce la storia e le traversie che non sembra si limitino a una diatriba tra filologi, ma sollevano il velo su beghe baronali molto frequenti nella nostra accademia. Gelosie e rivalità che diventano sempre più cruente quando coincidono con celebrazioni e anniversari.
A Segrate non sentono di doversi rimproverare nulla. La disciplina del diritto d’autore esclude che si possa tutelare il testo di un autore del passato criticamente ricostruito da un filologo. Non si può parlare, dicono alla Mondadori, di pirateria né penale né morale né, tantomeno, culturale. Molte volte un’edizione critica, fondata sul confronto fra varie versioni della stessa opera, a stampa o manoscritte, viene poi riprodotta in successive edizioni. “Noi abbiamo chiesto ad Aquilecchia di poter indicare sulla copertina che il testo era quello da lui stabilito”, racconta Colorni. “Aquilecchia ci ha risposto che avrebbe voluto rivedere il volume prima della stampa. Ma per noi i tempi si sarebbero allungati troppo”. Da Parigi vi accusano di aver contattato Aquilecchia solo a dicembre, due mesi prima dell’uscita in libreria… “È vero. Si è accumulato del ritardo. Noi ci eravamo rivolti in giugno alla Utet, che è l’editore originario dei Dialoghi, successivamente ceduti alle Belles Lettres…” E poi cosa è successo? “Abbiamo deciso di pubblicare Bruno. Avevamo il diritto di farlo”. E Aquilecchia? “Ha reagito con una telefonata furibonda, seguita da un fax di Segonds, il direttore delle Belles Lettres, pieno di improperi”.
Al riparo dal diluvio si mette anche Ciliberto, curatore del Meridiano: “Nella nota al testo”, dice da Firenze, “ho scritto con chiarezza che l’edizione adottata era quella stabilita da Aquilecchia per le Belles Lettres: non capisco questa polemica pretestuosa”. Lei viene accusato anche di non aver apportato alcuna correzione, a differenza di quanto scrive nella nota. “È falso”, replica Ciliberto, “per Gli eroici furori, uno dei Dialoghi, siamo intervenuti in maniera consistente”.
Fin qui Ciliberto. Che Bruno sia al centro di un contenzioso più profondo della semplice vicenda editoriale non sono in pochi a pensarlo. In occasione del quarto centenario della morte del filosofo nolano è stato istituito un comitato per le celebrazioni con la dotazione di un miliardo. Niente di esorbitante, ma quanto basta per stuzzicare appetiti. Il comitato è presieduto da Ciliberto e in esso siedono molte personalità (Eugenio Garin, Tullio Gregory, Adriano Prosperi, Cesare Vasoli, Paolo Rossi, Nicola Badaloni, Gerardo Marotta e altri ancora). Ma qualcuno è rimasto escluso. Nuccio Ordine, ad esempio, uno dei responsabili delle edizioni di Bruno presso Belles Lettres. Aquilecchia originariamente faceva parte del comitato, poi ne è uscito.
Ciliberto ha parole di grande stima per Aquilecchia, al quale ha dedicato un saggio e che considera un maestro. “Ma non riesco a capire perché questi attacchi. In fondo noi avevamo un obbligo: mettere a disposizione il miglior testo possibile di Giordano Bruno. E il testo migliore era quello di Aquilecchia. Perché un editore italiano non avrebbe dovuto impegnarcisi? Ben vengano le edizioni in Francia. Ma ho l’impressione che a Parigi siano colti da un eccesso di nazionalismo culturale, quasi si ritenessero depositari del compito di diffondere il filosofo nolano. Il nostro comitato ha promosso l’edizione integrale presso Adelphi delle opere magiche di Bruno e ha organizzato per giugno una mostra alla biblioteca Casanatense di Roma. Queste polemiche le posso capire solo se tengo presente che il Meridiano ha già tirato due edizioni e venduto cinquemila copie, tagliando le gambe alle Belles Lettres. Un successo imprevedibile: in una classifica di best seller ha addirittura scavalcato Montanelli e Biagi”.
Francesco Erbani

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sabato 13 maggio 2000
Giordano Bruno e la filologia fast food: un conflitto internazionale

L’estensore del testo critico, Aquilecchia, protesta contro Ciliberto, che ha curato l’edizione Meridiani Mondadori.
E ora arriva un appello di diciannove studiosi, dall’Italia alla Gran Bretagna.
Ultimo bollettino di guerra sullo scontro internazionale che sta movimentando il quarto centenario della morte tragica di Giordano Bruno. Un gruppo che comprende filologi e studiosi di Bruno di tutto il mondo ha detto la sua, e con molta durezza, sulla polemica tra gIi editori Belles Lettres e Mondadori, o meglio tra Giovanni Aquilecchia e Michele Ciliberto. Dando piena solidarietà ad Aquilecchia.
Ma veniamo ai fatti. Il 17 febbraio, infausta data del rogo di Bruno, Mondadori fa uscire un volume, curato da Ciliberto, con i Dialoghi filosofici italiani del martire nolano. Avranno un successo di vendita inaspettato. Ma subito arriva la protesta violentissima sia di Aquilecchia (unanimemente riconosciuto come il più autorevole studioso bruniano) sia di Belles Lettres, che in Francia sta completando l’edizione critica di tutte le opere. Alain Segonds, di Belles Lettres, accusa di “pirateria” Mondadori, visto che ha fatto suo il testo critico di Aquilecchia e ha presentato l’edizione concorrente come “una semplice traduzione francese” e non come l’unica edizione critica esistente. Il comportamento della Mondadori è giudicato “scandaloso e sconveniente, anche se giuridicamente inattaccabile”. La vittima, Aquilecchia, nel frattempo si mostra molto addolorato, si sente derubato – come ci dichiara da Londra -“di un lavoro di ricerca semi-secolare”, e racconta che alla fine di dicembre la Mondadori l’ha contattato con una lettera in cui gli si comunicava che era in uscita un Meridiano dedicato a Bruno col testo da lui stabilito per Belles Lettres e che “se vuole vede re il suo nome stampato nel frontespizio del volume deve inviare il suo consenso a stretto giro di posta”. Ovvia mente Aquilecchia, che è studioso serio, risponde di non sentirsela di firmare un volume neppure visto. Questa versione è confermata con molta onestà dalla Mondadori, che ammette d’aver accumulato ritardi che hanno impedito un comportamento diverso. Così il libro esce ugualmente. Ciliber.to, a pagina 85, scrive d’aver “scelto come testo di riferimento l’edizione” di Aquilecchia-Belles Lettres, aggiungendo, però, che “tutti i testi sono stati riscontrati in modo sistematico” ed “emendati da refusi e imperfezioni”. Per Aquilecchia è veramente troppo. Non solo si sente “rapinato”, ma addirittura si mette in discussione la sua autorevolezza di filologo. E risponde da filologo, riesaminando minuziosamente i due testi. Uscirà presto un suo saggio di cinquanta pagine con il verdetto finale. E noi siamo in grado di anticiparne le conclusioni: ” Dall’analisi comparativa risulta un totale di centotrenta interventi “negativi” di contro a non più di trenta giustificabili (nella quasi totalità correzioni di banali lapsus tipografici)”. Aquilecchia denuncia quindi un peggioramento. Il vecchio maestro ha parole dure per Ciliberto, “il quale non necessitava di mettersi in una tale incredibile situazione”. “Dispiace -aggiunge – soprattutto per i giovani studiosi, ai quali non può certo giovare il modello di mal dissimulate scorciatoie. Con minore diplomazia Nuccio Ordine, il responsabile dell’edizione critica in terra di Francia, parla di “filologia da fast food, da Mc Donald”. Da una parte “cinquanta anni di lavoro” e dall’altra “qualche giorno di bricolage”. In questo clima tempestoso arriva il documento internazionale: solidarietà piena ad Aquilecchia; riconoscimento che “l’edizione Mondadori non ha preso il testo Belles Lettres come “testo di riferimento” ma come fonte diretta”; denuncia d’una “manovra – legale forse, ma immorale – di cui il principale responsabile è un collega”. E giù diciannove firme molto illustri, da Giorgio Barberi Squarotti (Torino) a Nicholas Mann (Londra), da Yves Hersant (Parigi) a Miguel Angel Granada (Barcellona), fino a professori cinesi e giapponesi. Insomma la guerra ormai è mondiale. Il grande accusato, Ciliberto, trova la polemica “pretestuosa e gratuita: quando ho scritto di scegliere come testo di riferimento il lavoro di Aquilecchia, non ho detto di presentare una nuova edizione critica, ho fatto solo dei miglioramenti. Sono disposto, dove e quando Aquilecchia voglia, a discutere pubblicamente del suo lavoro e del mio volume”.
Enzo Marzo

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domenica 14 maggio 2000
DISPUTE: Ciliberto risponde a Aquilecchia
Troppi inutili furori per Giordano Bruno.

Ho preso come testo di riferimento quello pubblicato dalle Belles Lettres.
Nelle dichiarazioni rilasciate ad Enzo Marzo nell’articolo pubblicato dal Corriere della Sera di ieri, Giovanni Aquilecchia manifesta dolore e sdegno per due motivi: perché nel Meridiano Mondadori da poco uscito (Giordano Bruno, Dialoghi filosofici italiani) sarebbe stata subdolamente utilizzata la sua edizione senza dirlo in modo palese; perché la sua edizione sarebbe stata, oltre tutto, peggiorata. Vorrei chiarire che non c’è alcun motivo né per dolersi né per sdegnarsi, se si guarda alla forma e alla sostanza delle cose.
1. Quando la Mondadori mi ha offerto di curare un volume dedicato ai dialoghi italiani di Bruno ho proposto, subito, che fosse utilizzato il testo di Aquilecchia, ritenendolo il migliore oggi disponibile;
2. Ho dichiarato in modo formale di assumere quello di Aquilecchia, pubblicato dalle Belles Lettres, come “testo di riferimento” (p. LXXXV), precisando di essere intervenuto: a) per togliere i “refusi” individuati; b) per aggiornare la “punteggiatura”, tenendo conto che il volume è destinato a un largo pubblico; c) per evitare quelle che, a mio avviso, erano “imperfezioni” dal punto di vista della costituzione del testo (nel caso dei Furori, segnalandolo in nota, ho accolto due lezioni già confluite nella edizione del dialogo da me curata per l’editore Laterza nel 1996).
3. Possono essere interventi peggiorativi – come, a differenza di me, pensa Aquilecchia – ma da nessuna mia dichiarazione – né dal tipo di interventi fatti – si può, in alcun modo, dedurre che io abbia presentato una nuova edizione critica dei dialoghi di Bruno.
4. Per quanto riguarda il rapporto fra autore ed editore critico di un testo – problema che ha aleggiato in questa polemica – sono comunque convinto che il primo – da Gentile ed Aquilecchia – sia parte della “fortuna” del secondo, senza mai identificarsi, sic et sempliciter, con l’autore in quanto tale.
5. Precisato questo, mi preme anche sottolineare che l’originalità di questo Meridiano è costituita anzitutto dal commento che l’accompagna (500 pagine su 960 di testo) e dagli altri “strumenti” che lo corredano.
Questa è la sostanza delle cose, né mi pare che aiutino a chiarirla “lettere di solidarietà” firmate, in qualche caso, da persone che non hanno alcun rapporto con gli studi bruniani; né comprendo, sul piano della discussione scientifica, il significato di interventi di questo tipo, che vogliono solo creare inutili scandalismi. In ogni caso, come ho detto a Enzo Marzo, sono pronto a discorrere pubblicamente con Aquilecchia, dove e quando voglia, sia del suo lavoro che di questo Meridiano. Michele Ciliberto

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giovedì 18 maggio 2000 DISPUTE: Giovanni Aquilecchia replica a Michele Ciliberto sull’ultima edizione critica dei testi del filosofo di Nola
“PERCHE’ CONTESTO IL MERIDIANO SU GIORDANO BRUNO”

Con il suo intervento sul Corriere di domenica scorsa su Giordano Bruno, Michele Ciliberto sposta l’attenzione dalla questione principale a temi marginali. Cercherò di rispondere, riconducendo il dibattito alle questioni di fondo che riguardano la presentazione dei testi bruniani nell'”incriminato” Meridiano Mondadori, da lui “curato”. Non riesco a convincermi che la dichiarazione “abbiamo scelto come testo di riferimento l’edizione dei dialoghi italiani curata da G. Aquilecchia” possa indicare con chiarezza che Ciliberto abbia riprodotto esattamente il mio testo. A verifica di ciò qualsiasi lettore potrà aprire il “Meridiano” e constatare che nella sezione dedicata alle edizioni dei dialoghi italiani figurano quelle di Lagarde, di Wagner, di Gentile ma non quella da me curata per Belles Lettres. L’edizione Les Belles Lettres viene inserita, invece, nella sezione dedicata alle traduzioni francesi di Bruno. Scelta in perfetta sintonia con tutti i saggi critici di Ciliberto, in cui le citazioni bruniane non vengono mai effettuate dalla mia edizione. Per quanto riguarda i “miglioramenti” annunciati da Ciliberto, ma non elencati nel suo “Meridiano”, ho constatato che si tratta (a eccezione di qualche banale refuso da lui corretto) di interventi peggiorativi, ampiamente documentati in un mio saggio di imminente pubblicazione. Del resto, questi “interventi” sono stati effettuati tra il 20 dicembre 1999 (data del mio rifiuto ad apporre il mio nome sul “Meridiano”) e, presuppongo, i primi giorni di gennaio 2000, visto che il volume è stato distribuito in febbraio. E inoltre: se la decisione di “utilizzare” il testo Belles Lettres fu presa “subito” da Ciliberto, perché non ne fui informato allora, ma solo a stampa virtualmente ultimata? Questi sono i fatti a cui Ciliberto purtroppo non risponde. Per quanto riguarda poi i firmatari della lettera di protesta e dei messaggi di solidarietà, mi sembra inutile ribadire che si tratta di studiosi di rinomanza mondiale come Nicola Badaloni, Alfonso Ingegno e il russo Aleksandr Gorfunkel. Un’ultima annotazione. Avendo già compilato la comparazione filologica tra i testi Belles Lettres e quelli Mondadori, ripudio l’esibizionismo pubblico suggeritomi da Ciliberto: la filologia, come pure la filosofia, si fa sui libri e sulle carte, non sui palcoscenici.
Giovanni Aquilecchia

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il manifesto – giovedì, 29 giugno2000 Il “Meridiano” dedicato a Giordano Bruno nato tra furbate e sciatterie RISVOLTI DI UNA POLEMICA

Che il recente Meridiano Mondadori dedicato a Giordano Bruno, nascondesse un’operazione editoriale quanto meno frettolosa e maldestra, lo si era già capito dal dibattito tra i diretti interessati e altri studiosi sul Corriere della Sera e su la Repubblica. Ora poi una lettera aperta (che uscirà sul numero di luglio di Belfagor) chiarisce ulteriormente le cose. Ne è autore Alain Segonds, direttore della casa editrice Les Belles Lettres, che ha pubblicato tra il 1993 e il dicembre ’99 l’edizione bilingue (testo critico e traduzione francese) delle opere italiane di Giordano Bruno, e in particolare quei dialoghi curati da Giovanni Aquilecchia che il Meridiano mondadoriano ha fatto propri. Segonds chiarisce subito che la casa editrice francese non ha mai contestato l’uso del testo critico di Giovanni Aquilecchia, da parte del curatore del Meridiano Michele Ciliberto, anche perché in Europa sul piano giuridico il testo critico non è protetto dal diritto d’autore. Quelle che Aquilecchia e Segonds invece contestano, sono “le modalità scientificamente scorrette e ambigue con cui ciò è avvenuto”.
Segonds ricorda che nella “Nota sui testi” del Meridiano, Ciliberto scrive: “Per il presente volume abbiamo scelto come testo di riferimento l’edizione dei dialoghi italiani curata da Giovanni Aquilecchia (G. Bruno, Oeuvres complètes, Paris, Les Belles Lettres, 1993-1999). Tutti i testi sono stati riscontrati in modo sistematico con le prime stampe, ed emendati da refusi e imperfezioni che, in alcuni casi, ne compromettevano il senso”. Il lettore ne deduce inequivocabilmente, che il testo di Aquilecchia è servito soltanto da base di partenza, per arrivare a un testo migliore. Mentre in realtà le cose stanno assai diversamente.
Segonds anticipa infatti su Belfagor le linee di un ampio studio di Giovanni Aquilecchia, destinato al Giornale storico della Letteratura italiana, nel quale si mettono a confronto l’edizione delle Belles Lettres e quella della Mondadori, con risultati “non certo scientificamente confortanti per Ciliberto: i testi bruniani del Meridiano, infatti, risultano infarciti di circa 130 interventi erronei o inopportuni, a fronte di una trentina di correzioni di banali refusi. Nel Meridiano insomma, viene riprodotta l’edizione Belles Lettres in una versione peggiorata!”.
Segonds si addentra anche nei retroscena dell’operazione, dei quali basterà qui ricordarne uno fondamentale. Il 20 dicembre 1999, a poca distanza dall’uscita dei dialoghi in edizione francese, Aquilecchia riceve una lettera della Mondadori, nella quale si annuncia che è in corso di stampa un Meridiano dedicato a Bruno e contenente i testi dell’edizione critica da lui curata, e nella quale lettera altresì si offrono “quattro copie in omaggio del volume in cambio del suo assenso”. Più che un assenso formale in realtà, superfluo agli effetti giuridici, si chiede verosimilmente un avallo personale. Messo di fronte al fatto compiuto e vistosi negare “per ragioni di tempo” dalla Mondadori la possibilità di controllare l’edizione, Aquilecchia può soltanto rifiutare il suo avallo e la sua firma. Se si considera che il Meridiano è stato distribuito nelle librerie in febbraio, è fin troppo facile capire che l’operazione mondadoriana è stata condotta “durante le vacanze di Natale, in pochi giorni e con le biblioteche chiuse”. Un’edizione che richiederebbe il massimo rigore, in sostanza, è stata trattata con la fretta di un periodico di attualità.
Al di là dell’episodio, resta aperto il problema giuridico generale. Come ha osservato Michele Feo sul numero di aprile del Ponte, a proposito delle edizioni petrarchesche, “sostenere che il testo critico sia proprietà di tutti”, quando si tratta di autori vissuti secoli fa e perciò fuori diritti, “è un errore della ragione il quale ha riflessi perversi sul diritto di proprietà letteraria. (…) La verità è che il testo critico appartiene al filologo almeno quanto appartiene all’autore, se non forse più”. Anche per avere il filologo dedicato anni della sua vita alla cura di quel testo. Giancarlo Ferretti

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il manifesto – giovedì, 29 giugno2000
Le fiamme accesero un mito

Dopo tante celebrazioni, quel che rimane latitante è l’uso politico “alto” dell’opera di Giordano Bruno. Una polemica arroventata si è accesa, invece, sulla edizione Mondadori dei “Dialoghi”, frettolosa e colma di errori
Non sarebbe stato male se, nell’anniversario del rogo di Campo dei Fiori, qualcuno si fosse ricordato di quel micidiale corsivo di Togliatti rivolto a monsignor Olgiati dalle colonne di “Rinascita” cinquant’anni fa. Giordano Bruno vi era definito, con vibrante passione, “padre” del popolo italiano, simbolo di libertà e di intransigente coerenza anche per quanti nulla conoscono del suo pensiero. Erano altri tempi, ovviamente. Non solo per il diverso atteggiamento delle gerarchie ecclesiastiche, oggi finalmente disposte a un primo timido ripensamento critico del proprio passato. Ma anche, soprattutto, per la sopravvenuta indifferenza della cultura “laica” di questo paese, in tutt’altre faccende affaccendata. Quelle pagine restano comunque un insegnamento, fulminanti nella loro concisione, irriverenti, maramalde, giocose come il tema stesso richiedeva. “Monsignore egregio, veramente Ella ha fatto troppo onore alla rivista ch’io dirigo e alla mia persona modesta”. Quindi giù colpi di fioretto e di sciabola, che, a ripensare al povero Olgiati, accade persino di provare un moto di solidarietà.
“Rilegga a mente calma e sensi riposati, e ci rifletta”. A che cosa? Al fatto che Giordano Bruno effettivamente è tra quanti “hanno aperto la strada” del mondo moderno. Per ciò che disse, intanto (l’idea che nessuna autorità umana o divina abbia titolo per interdire la ricerca del vero; quindi la convinzione che la scissione tra materia e forma sia uno schema astratto, un impedimento alla comprensione dell’unità reale del mondo e del suo continuo mutamento); per il modo e la passione con cui lo disse, soprattutto, scegliendo di morire (“martire della filosofia” lo definirà Hegel) pur di non rinnegare le proprie convinzioni. E qui Togliatti non badava a spese. “Di lì siamo passati e non potevamo non passare, perché di lì è passata la ragione umana”. Rifiuto dell’autorità e delle consuetudini, entusiasmo dionisiaco per l’avventura intellettuale, sentimento incoercibile della dignità del vivente, passione per il nuovo e per la ricerca della verità: “Celebriamolo, dunque: egli è uno dei nostri padri e ogni volta che a lui ritorneremo, più forte e meglio sentiremo quanto gli dobbiamo”.
Altri tempi davvero. Quest’anniversario non sta passando invano, sia ben chiaro. Sono stati organizzati convegni, spettacoli, concerti e una importante mostra documentaria; hanno visto la luce o saranno presto pubblicati testi critici e biografie ed edizioni bruniane di notevole rilevanza. Ma è un fatto che proprio l’uso politico dell’opera e della figura di Bruno è sin qui mancato, quell’uso politico alto che, almeno in questo caso specifico, coincide con la messa a valore di una eredità e con il suo non archeologico riconoscimento. In compenso non sono mancate dispute e polemiche, delle quali in verità non si avvertiva il bisogno. In particolare il dibattito si è acceso, raggiungendo toni arroventati, intorno al “Meridiano” che raccoglie e commenta, a cura di Michele Ciliberto, i Dialoghi filosofici italiani: della polemica si occupa nell’articolo qui accanto Gian Carlo Ferretti.
Se poi al silenzio delle passioni e degli interessi dovesse fare séguito una pausa di riflessione “a mente calma e sensi riposati”, tanto di guadagnato.
Ciliberto è stato accusato di essersi indebitamente appropriato del testo critico stabilito da un altro illustre brunista, Giovanni Aquilecchia. La tesi a sostegno dell’accusa è, all’apparenza, lineare e potente. Aquilecchia non ha dato l’assenso alla pubblicazione del testo; la Mondadori ha proceduto nonostante il rifiuto: legittima dunque l’ira, sembra di poter concludere, e legittima anche l’imputazione, se non nei toni (si è parlato di “pirateria legale”, di “mal dissimulate scorciatoie”, persino di “filologia da fast food), certo nella sostanza. Se la disputa si è fermata al terreno della polemica giornalistica senza varcare la soglia delle corti di giustizia, non per questo – verrebbe da pensare – la colpa è meno grave: chi considererebbe con simpatia l’autore di un plagio, colui che si impossessa con disinvoltura – così si è detto – del frutto di un “lavoro di ricerca semisecolare”?
Un veto violato, questa dunque la colpa. Ma un veto da chi posto? E perché? E poi: un veto possibile? Un veto consueto? Lasciamo andare il fatto – che pur conta – che il curatore di una edizione divulgativa (in questo caso Ciliberto) non può essere tenuto responsabile delle relazioni che il suo editore (qui la Mondadori) intrattiene con altri in tema di diritti d’autore. Compito suo è scegliere il testo filologicamente più attendibile; dire da che mani proviene (e Ciliberto questo fa, dichiarando di avere “scelto come testo di riferimento l’edizione dei dialoghi italiani curata da Giovanni Aquilecchia” presso le Belles Lettres); quindi offrirlo al pubblico aggiungendovi quanto ritiene utile – introduzione, commento, indici, bibliografia – a una sua più agevole lettura. E tuttavia – si dirà (si è detto) – Ciliberto sapeva della non disponibilità di un altro studioso a concedere il testo: perché non ne ha tenuto conto?
Qui sta evidentemente il nodo, e l’unico punto d’interesse della disputa, di per sé alquanto malinconica. Non so se chi, nell’ultimo quarto di secolo, ha pubblicato in toto o in antologia i Quaderni di Gramsci, abbia ogni volta bussato alla porta di Gerratana, a impetrarne il consenso. Ma, almeno per quanto riguarda la mia esperienza diretta, che quando capitò a me di curare un’edizione commentata di Beccaria (Dei delitti e delle pene), la mia preoccupazione fu d’indicare la fonte critica del testo (l’edizione Francioni, nella fattispecie), non certo di aprire una contrattazione. La quale avrebbe avuto d’altronde un ben curioso aspetto, giacché avrebbe conferito al filologo una paternità (e proprietà) del testo che, se le parole hanno un senso, riguarda solo chi il testo ha concepito e scritto, non quanti vi hanno successivamente lavorato al fine di restituirlo alla forma originaria. E del resto, vorrà pur dir qualcosa che una polemica come questa divampata intorno al “Meridiano” di Bruno non abbia precedenti. Delle due l’una: o in passato vigeva un diverso grado di liberalità, del cui desolante eclissarsi l’odierna polemica è segno; o ci si è sin qui sempre regolati in altro modo, ritenendo che ufficio delle edizioni critiche sia proprio offrire una base testuale certa al lavoro di diffusione dei testi e della cultura.
Ma basta così. Altro che padri e martiri ed eroi del nuovo! I tempi ci regalano un’aggressione di inconsulta violenza (si è gridato allo scandalo, si è parlato di immoralità e di truffa) perché si sono pubblicati testi bruniani in una edizione di enorme tiratura che l’eretico frate non avrebbe mai immaginato (pare si siano vendute già settemila copie dei Dialoghi, e chissà che non sia proprio questa una chiave della lite). Meglio tornare a Togliatti e al buon Olgiati, che per lo meno si urtavano per nobili ragioni. “La parte avanzata del popolo, non vi è dubbio, ha fatto suo Giordano Bruno, anche senza nulla sapere del suo pensiero, ma solo conoscendo il martirio che voi gli avete inflitto”, scriveva implacabile il primo. Inducendo forse, nel secondo, un dubbio sulla opportunità di fiamme che spensero una vita per accendere un mito di inesausta potenza.
Alberto Burgio

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il manifesto – venerdì, 30 giugno 2000
“Furori” fuori posto
Il Meridiano Mondadori su Giordano Bruno continua a far discutere. Parla il curatore Michele Ciliberto

La pubblicazione del Meridiano Mondadori dedicato a Giordano Bruno ha dato vita a una accesa discussione, che ha coinvolto non solo il curatore, ma anche la legittimità di un’operazione editoriale sicuramente ambiziosa. Alle accuse rivolte a Michele Ciliberto, il curatore a più volte risposto. Dopo l’articolo di Giancarlo Ferretti – pubblicato su il manifesto del 29 giugno – in cui l’autore annunciava la ripresa della polemica sulle pagine della rivista Belfagor, abbiamo chiesto a Michele Ciliberto di rispondere.
Giancarlo Ferretti nel suo articolo dice che secondo Giovanni Aquilecchia e Alain Segonds – curatore, il primo dei dialoghi di Giordano Bruno, direttore della casa editrice Les Belles Lettres che ha pubblicato in Francia le opere di Bruno, il secondo – il tuo Meridiano è fatto in modo “scorretto” e “ambiguo”. Cosa rispondi a questa critica?
Che è priva di qualunque fondamento. Noi abbiamo lavorato in questo modo: non avendo alcuna intenzione di presentare una nuova edizione critica dei dialoghi italiani di Bruno, abbiamo assunto come testo di riferimento quello edito da Aquilecchia, facendo le correzioni che ci sono parse opportune. In altre parole ci siamo regolati come si fa sempre in casi come questi: lo ha fatto anche Segonds pubblicando in traduzione francese il processo di Bruno, a cura di Luigi Firpo (e di Diego Quaglioni, anche se Segonds si “dimentica” di citarlo). In modo particolare siamo intervenuti nel caso degli Eroici Furori. E per un motivo preciso, che voglio dire. Si tratta di un volume pieno di mende e imperfezioni, il peggiore fra i volumi bruniani pubblicati dalle Belles Lettres.
Perché un giudizio così netto?
Come ho mostrato in un articolo che uscirà nel numero in corso di stampa della Rivista di storia della filosofia, ci sono almeno tre cose da rilevare criticamente: anzitutto, in alcuni luoghi importanti, non c’è rapporto fra la nota filologica di Aquilecchia e il testo che egli stabilisce; non c’è poi relazione costante tra testo critico curato da Aquilecchia e traduzione francese, che infatti non riprende innovazioni critiche significative del nuovo testo pubblicato a fronte; infine ci sono proposte testuali non convincenti che noi abbiamo corretto.
I tuoi critici affermano che avresti lavorato in fretta. Cosa hai da dire in proposito?
Io e miei allievi lavoriamo da anni al testo e al commento dei Furori. Ne abbiamo pubblicato due edizioni: la prima nel 1995, presso Laterza (a cura di S. Bassi) e la seconda nel 1999 presso Rizzoli-Bur (a cura di N. Tirinnanzi). Tutto si può dire in questo campo di studi, fuorché che abbiamo improvvisato. Personalmente lavoro a Bruno dal 1968, e su Bruno, oltre a un Lessico, ho pubblicato quattro monografie.
Non è vero, allora, che avete lavorato a Natale con le biblioteche chiuse?
Veramente a Natale ho festeggiato; normalmente lavoriamo nei giorni feriali. Piuttosto avrei da dire un’altra cosa.
Cosa?
A proposito degli effetti della fretta di cui si parla: nelle prime copie dei Furori pubblicati dalle Belles Lettres, il nome di Aquilecchia era addirittura sparito. E’ stato aggiunto con una “pecetta” in un secondo momento. Essendo bibliofilo, posseggo copie di entrambi gli esemplari: quello col nome di Aquilecchia, e quello senza. Forse in questo caso erano chiuse le tipografie, non le biblioteche.
Ma qual è il senso di questa polemica così violenta?
Credo confluiscano più ragioni. Anzitutto, c’è un conflitto tra editori: il Meridiano ha tirato in tre mesi tre edizioni, con un successo assolutamente imprevedibile anche da parte dell’editore. Comunque sui conflitti e sui rapporti fra editori io non intendo intervenire in alcun modo: non sono di mia competenza, anche se su questo punto si continua, a sproposito, a confondere le acque. Mi chiedo poi se non ci sia una pretesa di “imperialismo culturale” da parte dei francesi, i quali si adontano se altri pubblicano con successo testi bruniani. Non bisogna poi dimenticare che questo è l’anno del quarto centenario della morte di Giordano Bruno, con tutto quello che questo può significare. Poi c’è il gusto per lo scandalo, tutto nostro. Credevo si limitasse ai giornali, vedo che ora coinvolge anche una rivista come Belfagor, che pur ha avuto un suo ruolo nella cultura italiana. Sic transit gloria mundi.
Alfonso M. Iacono

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il manifesto – mercoledì, 5 luglio 2000
Furori e dialoghi fuori posto

Con questi tre interventi si conclude su “il manifesto” la “querelle” attorno al Meridiano della Mondadori sulle opere di Giordano Bruno. Sono i testi di Alain Segonds, delle edizioni Belles Lettres, di Giovanni Aquilecchia, curatore della pubblicazione delle opere di Giordano Bruno per la stessa casa editrice, e di Michele Ciliberto, curatore del Meridiano in discussione. In precedenza su “il manifesto” sono apparsi articoli di Gian Carlo Ferretti e Alberto Burgio il 29 giungo, seguiti da una intervista a Michele Ciliberto il 30 giugno.
Michele Ciliberto, privo di argomenti solidi e seri, continua a creare confusione senza rispondere chiaramente alle accuse che gli vengono mosse a proposito dell’incriminato Meridiano della Mondadori sui dialoghi italiani di Giordano Bruno, da lui stesso “curato”. Messo con le spalle al muro, dalle schiaccianti argomentazioni di Alain Segonds, ammette tardivamente su la Repubblica del 4 maggio di aver riprodotto la mia edizione critica dei dialoghi italiani di Bruno – pubblicata a Parigi da Les Belles Lettres nella collana delle Opere complete, diretta da Yves Hersant e Nuccio Ordine – per offrire ai lettori “il miglior testo possibile”. A distanza di qualche settimana, invece, nell’intervista rilasciata venerdì scorso a questo giornale (29 giugno) in risposta alle chiare e inconfutabili accuse di Gian Carlo Ferretti, Ciliberto si pente e mi attacca, avanzando irrilevanti osservazioni sulla mia edizione, con particolare riguardo al testo de Gli eroici furori.
Questa evidente contraddizione, frutto dell’imbarazzo di chi vuole nascondersi dietro un dito, esemplifica con chiarezza il comportamento scientificamente non corretto di Ciliberto. Anche nel “suo” Meridiano, infatti, la “Nota sui testi” si fonda su affermazioni ambigue: qui Ciliberto dichiara di aver utilizzato la mia edizione Belles Lettres “come testo di riferimento”, annunciando subito dopo di aver operato correzioni. “Correzioni” di cui però non fornisce la lista, venendo meno a una delle regole che la serietà scientifica impone a qualsiasi studioso che intervenga sul testo di un altro. E per creare ulteriori confusioni, nella sezione bibliografica del Meridiano dedicata alle edizione dei dialoghi italiani di Bruno (p. 1461), vengono citate le edizioni ottocentesche di Wagner e Lagarde, quella di Gentile, ma nessuna menzione è fatta della mia edizione critica Belles Lettres, che il “curatore” ammette di aver utilizzato.
Sugli interventi “filologici” di Ciliberto ho detto tutto quello che c’era da dire in un saggio di imminente pubblicazione sul Giornale storico della letteratura italiana, dove ho comparato i testi Belles Lettres con i testi del Meridiano, punto per punto, virgola per virgola. Ho rilevato circa centotrenta errori (a fronte di una trentina di correzioni di banali refusi), di cui la metà si ritrovano nel testo de Gli eroici furori, che Ciliberto sbandiera come prova della sua perizia filologica. Se fino al 14 dicembre 1999 (come dichiara la direttrice editoriale della Mondadori, Renata Colorni) i dialoghi italiani di Bruno in corso di stampa erano quelli da me stabiliti per Belles Lettres, avevamo ipotizzato che Ciliberto avesse cominciato a infarcire di errori la mia edizione a partire dal 20 dicembre, data del mio rifiuto ad apporre la firma su testi che non mi erano stati mostrati. Ma dalle dichiarazioni rilasciate a Il manifesto, apprendiamo che Ciliberto non ama lavorare durante le vacanze di Natale. Le presunte “correzioni”, quindi, non sono state effettuate in poche settimane, come avevamo presupposto, ma solo nei pochi giorni feriali disponibili tra il 20 dicembre e i primi di gennaio, visto che il Meridiano è stato distribuito in febbraio. Prova ulteriore, caro Ciliberto, che la tua filologia fa davvero miracoli!
Giovanni Aquilecchia

Spero sia chiaro una volta per tutte: noi non abbiamo contestato a Michele Ciliberto l’utilizzazione dei testi critici di Belles Lettres. La tutela del diritto d’autore sulle edizioni critiche è una questione di vitale importanza per il destino della filologia che richiederebbe un dibattito a parte. Abbiamo contestato, invece, le modalità sul piano scientifico e deontologico con cui Ciliberto ha proceduto all'”assorbimento” dell’edizione francese, senza alcun rispetto per il lavoro di Giovanni Aquilecchia.
Anziché rispondere a queste obiezioni, Ciliberto devia il dibattito su questioni estranee ai fatti di cui stiamo parlando. Tira in ballo finanziamenti di un comitato, liti tra baroni (e chi sarebbero i baroni, al di là di Ciliberto stesso?), “l’imperialismo culturale” dei francesi (cosa c’entrano i nazionalismi con una querelle scientifica?), la gelosia per il successo commerciale del “suo” Meridiano edito dalla Mondadori (come se la buona filologia potesse essere pesata con la bilancia del mercato). E, per far credere che le sue siano pratiche correnti, arriva perfino ad accusarmi di essermi comportato come lui nel tradurre in francese il processo di Bruno a cura di Firpo: cosa c’entra questa traduzione (per cui Belles Lettres ha pagato i diritti e dove a Firpo viene riconosciuto il suo legittimo lavoro) con l’operazione di mascheramento dei testi di Aquilecchia compiuta nel Meridiano?
Gli argomenti utilizzati da Ciliberto rivelano su che basi si fondino la sua scienza e la sua perizia filologica. Così come l’attacco a Belfagor testimonia il fastidio per chi ha ancora il coraggio di fare battaglie etiche e civili, rompendo il muro dell’omertà accademica. Di fronte a questi eventi, piuttosto che preoccuparsi del destino di Belfagor, sarebbe più opportuno preoccuparsi del destino dell’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento che da qualche anno, dopo il magistero di Garin e di Vasoli, è passato nelle mani di Ciliberto, protagonista di siffatte imprese. Sic transit gloria “instituti”!
Alain Segonds

A Alain Segonds obietto: 1) Sul fatto di aver usato, nel Meridiano, quello di Aquilecchia come “testo di riferimento” Segonds continua a menar scandalo, stravolgendo “riferimento” in “assorbimento” e parlando, addirittura, di una mia mancanza di rispetto per il lavoro di Giovanni Aquilecchia. Quanto al mio procedimento, è lo stesso che, senza sollevare obiezioni, ha seguito, ad esempio, Marco Santagata nel suo Meridiano petrarchesco riferendosi al testo di Contini. Quanto al mio rispetto per Aquilecchia, nel ’96 gli ho dedicato la mia Introduzione a Bruno.
2) Quando mi sono riferito al testo di Firpo, e al fatto che Segonds non cita Quaglioni, alludevo al lavoro di Quaglioni come curatore del volume L. Firpo, Il Processo di Giordano Bruno. In termini assai critici di questo parla ora J.L. Fournel in una nota di imminente pubblicazione anche in Italia. Quanto al metodo di Segonds, constato che egli interviene nel testo stabilito da Firpo, cambiando la punteggiatura ed eliminando una integrazione dell’editore (p. 381): come ho fatto io in rapporto al testo dei Furori.
3) Considerando gli “argomenti” di Segonds mi persuado sempre di più che alla base dell’atteggiamento violento delle Belles Lettres ci sia l’eccezionale successo del Meridiano e che questa polemica così infuocata sia l’unico modo che esse hanno per far parlare ancora della loro edizione nel nostro paese.
Ad Aquilecchia obietto e spiego:
1) Se ho usato quello di Aquilecchia come “testo di riferimento”, è perché lo ritenevo e lo ritengo oggi il migliore; ma ciò non implica che esso sia privo di mende e imperfezioni (come dimostro nell’articolo in corso di stampa sulla Rivista di storia della filosofia). A proposito delle scadenze dicembrine su cui Aquilecchia insiste, egli continua a confondere tempi dell’editore (Mondadori) e tempi del curatore, fino all’assurdo. Aquilecchia sa benissimo che nei punti dei Furori in cui mi sono discostato dal suo testo, ho tratto le conclusioni di un lavoro decennale mio e dei mie allievi – lavoro di cui egli stesso si è giovato nella edizione delle Belles Lettres.
2) Non ho fornito la lista degli interventi perché quella del Meridiano è una edizione divulgativa, destinata ad un largo pubblico. Ho citato l’edizione di Aquilecchia sia nel luogo più solenne, nella nota sui testi, sia nella sezione dedicata alle traduzioni: se l’avessi citata nuovamente anche fra le edizioni, avrei menzionato lo stesso testo tre volte nel medesimo volume.
3) Leggerò l’intervento di Aquilecchia da tempo annunciato, anche se non apprezzo la filologia del “pallottoliere”. Sono curioso di vedere quali siano i cinquanta errori individuati nei primi cinque dialoghi, dal momento che, per quanto riguarda questi testi, sono intervenuto in un solo luogo del De infinito. Cinquanta errori, con un solo intervento specifico! Ma è un “miracolo-miracolo”, avrebbe detto il grande Troisi.
Peccato – lo dico sia come italiano sia come studioso del Nolano – che il quarto centenario della morte di Bruno continui ad essere macchiato da una polemica così incomprensibile e così volgare. Sia Bruno che il Meridiano meritano di meglio.
Michele Ciliberto

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Rivista di storia della filosofia, n. 2, 2000
IL TESTO RAPITO. UNA POLEMICA TRA BRUNISTI
di Michele Ciliberto

Nel mese di maggio, d’improvviso è scoppiata una polemica particolarmente aspra,in seguito alla pubblicazione di un Meridiano dedicato ai Dialoghi filosofici italiani di Giordano Bruno’. E vero che, in genere, le discussioni tra “brunisti” sono molto vivaci, molto aspre, molto agitate; ma, pur tenendo conto di questo, credo di poter dire che in questo caso si sia superata abbondantemente la misura. Probabilmente il termometro è salito anche perché quest’anno ricorre il quarto centenario della morte di Giordano Bruno, sottoponendo tutti gli studiosi del Nolano a sforzi,fatiche, performances eccezionali. Riepilogando i termini della questione, in ordine di tempo sono stato criticato,essenzialmente, per due motivi:
a) per aver pubblicato le opere di Bruno secondo i testi stabiliti da Giovanni Aquilecchia senza averne il diritto (così si è detto, almeno in un primo momento); con una responsabilità di ordine morale (si è affermato successivamente);
b) per essere intervenuto nei testi editi da Aquilecchia, senza alcun vantaggio ai fini di una migliore comprensione dell’opera di Bruno. In queste pagine cercherò di mostrare l’inconsistenza e la pretestuosità di entrambe le critiche.

Scienza, diritto, morale
Voglio sgombrare subito il campo da un problema. Non intendo in alcun modo intervenire nelle polemiche tra Mondadori – editrice del Meridiano – e Les Belles Lettres, editrice dei volumi curati da Aquilecchia; così come non è mia intenzione mettere parola nei rapporti tra la direzione dei Meridiani e lo studioso in questione. Il mio compito, come curatore del volume, è stato quello di indicare alla Mondadori qual è oggi, nel complesso, il miglior testo in circolazione dei dialoghi filosofici italiani, suggerendo di utilizzarlo nel Meridiano. Sta qui la moralità del curatore. I rapporti fra case editrici o fra “autori” e case editrici non sono, invece, di sua competenza; così come non è di sua competenza intervenire sul problema dei diritti degli editori di testi critici. È una cosa che dovrebbero comprendere tutti, senza difficoltà, anche i “putti abbecedari” (direbbe Bruno).
Sul punto in questione, mi limito a fare solamente due osservazioni. La prima riguarda il problema – assai complesso – del rapporto tra “autore” ed “editore critico”. L’editore – come, su un altro piano, il restauratore di un quadro – svolge una funzione decisiva, non c’è alcun dubbio: senza il loro lavoro il testo, e il quadro, sarebbero tutt’altra cosa. Ma sia l’editore che il restauratore appartengono alla storia, alla fortuna di un’opera: non s’identificano sostanzialmente con l’autore del testo o del quadro. Se non si capisce questo, non si intende che cosa sia un’edizione critica. Le edizioni critiche sono mezzi, non fini; sono strumenti di lavoro per nuovo lavoro, se necessario. E come tutti i lavori sono migliorabili, perfettibili (o anche peggiorabili, naturalmente). E dico questo senza voler sminuire il lavoro di Aquilecchia, del quale è giusto sottolineare il valore, al pari di quelli del Lagarde e del Gentile – tutti, e ciascuno, momenti essenziali della storia e della fortuna dell’opera di Bruno fra la fine del secolo scorso e il Novecento. Vale la pena di ribadire un’affermazione ovvia, ma forse utile in una polemica come questa: nel Meridiano ho pubblicato, rivedendoli in alcuni casi, testi di Bruno editi criticamente da Aquilecchia; non ho pubblicato testi di Aquilecchia. Né si capisce a quale titolo, e perché, Aquilecchia, del quale si fa esplicitamente il nome nella Nota sui testi, avrebbe potuto o dovuto – impedire una pubblicazione che, nel nostro paese, ha avuto, oltre tutto, il merito di mettere a disposizione di un pubblico vasto di lettori l’intero corpus dei dialoghi volgari di Bruno, nell’occasione del quarto centenario della morte. Personalmente, pensavo – e continuo a pensare – che uno studioso di Bruno dovrebbe essere solamente lieto per una circolazione delle opere del Nolano così ampia come quella realizzata dal Meridiano.
E vengo alla seconda osservazione. Se dal punto di vista legale non ci sono diritti sui testi critici, non alcun ha senso porre la questione in termini morali, contrapponendo “moralità” e “legalità”, facendo finta di dimenticare che, in Italia, questa è la legislazione. Se invece si pensa che la nostra legislazione offra altre possibilità, è su questo terreno che occorre mantenere la questione. È puramente pretestuoso, invece, autocostituirsi in una sorta di Tribunale dell’Inquisizione, arrogandosi il diritto di esprimere censure di ordine morale. C’è qualcosa di inquietante in tutto questo, qualcosa che allude – in trasparenza – alla crisi, se non alla caduta, del valore “universale” della legge. Capisco bene, naturalmente, la complessità dei meccanismi economici, e intendo i problemi che si pongono oggi alle grandi (e alle piccole) case editrici, chiamate a confrontarsi su mercati europei, se non addirittura mondiali. Non mi scandalizzo per questo – a patto che non siano confusi il “diavolo” e l'”acquasanta”…..Il Meridiano non è uscito in una collana dell’Accademia della Crusca o dell’istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento. Non vuole, in alcun modo, presentare una nuova edizione critica dei dialoghi di Bruno; non si rivolge a un pubblico di specialisti, interessati alle tavole di cui lamenta l’assenza Aquilecchia; non ha alcuna specifica ambizione in campo ecdotico. Questo Meridiano mira a un pubblico vasto, al quale interessa poter disporre soprattutto di un ampio commento, di una cronologia della vita di Bruno, di una nota bibliografica, di un Indice-lessico assai vasto… Ed è appunto questo che abbiamo fatto, pubblicando – mi sia lecito dirlo – un commento che per ampiezza e complessità non ha paragoni (almeno) in Italia: cinquecento fittissime pagine, che si aggiungono alle novanta dell’Indice-lessico, alle trenta della cronologia, alle venticinque della nota bibliografica, alle settanta dell’Introduzione. Nel Meridiano è confluito un lavoro massiccio, frutto di molti anni di ricerche, apprezzato, bisogna dire, dal pubblico al quale aveva scelto di rivolgersi, se è vero – come è vero – che in tre mesi ne sono state stampate tre edizioni. È di questo, penso, che si sarebbe dovuto parlare, discutendo dei caratteri e degli obiettivi del lavoro, chiedendosi se è riuscito effettivamente a raggiungerli… Resta dunque da capire perché si sia accesa una discussione così vivace intorno a un falso obiettivo, suscitando una specie di scandalo.

Il “segreto” della storia
C’è anzitutto un punto da osservare: il 2000 è l’anno del quarto centenario della morte di Giordano Bruno – evento che può scatenare, di per sè, tensioni, conflitti, aspre polemiche, per quello che il Nolano ha sempre rappresentato e, ancora oggi, continua a rappresentare. In un modo o nell’altro i centenari bruniani sono stati sempre occasione di scontri, dissidi, discussioni arroventate: da questo punto di vista, nihil sub sole novi, direbbe Bruno.
Ma in questa polemica è intervenuto un fatto specifico sul quale vale la pena di richiamare l’attenzione. Pur coinvolgendo studiosi italiani, la polemica è stata accesa a Parigi, e da Parigi è rimbalzata in Italia, finendo, addirittura, sui quotidiani. È un punto su cui riflettere: quando le discussioni di ordine scientifico, attraverso sollecitazioni ben orchestrate, vengono enfatizzate su giornali ad altissima diffusione, vuoi dire che qualcosa di profondo non funziona, che non si tratta più di “scienza”, che altre cose sono in questione.
Mi limito a due constatazioni. La prima: la pubblicazione di questo Meridiano è stata l’occasione di una sorta di inquietante “intossication”, che non giova agli studi, qualunque autore ne sia l’oggetto. La seconda: in tutto questo le Belles Lettres hanno giocato un ruolo importante, anzi, di primissimo piano. Nè è difficile capirne i motivi. È fin dal primi anni Novanta che la casa editrice francese sta cercando di conquistarsi una sorta di “monopolio” degli studi su Bruno, in Europa e nel mondo, facendosi promotrice di una nuova edizione critica delle opere del Nolano e di una loro nuova traduzione in lingua francese nel quadro, occorre aggiungere, di un programmatico spostamento del baricentro culturale ed economico di questi studi dall’Italia alla Francia. È per questo motivo che a Parigi – e non in Italia – è stata scatenata una campagna scandalistica, chiamando a raccolta sia tutti i collaboratori dell’edizione francese sia tutti gli studiosi che, facendo capo ad essa, stanno cercando, in vari paesi d’Europa e del mondo, di promuovere traduzioni delle opere di Bruno. Dalla pubblicazione del Meridiano le Belles Lettres si sono sentite minacciate sul piano economico, su quello culturale, ed anche sul piano del prestigio, e hanno reagito con grande durezza. Ma questo – a mio giudizio – è il “segreto” di una storia in cui sono precipitati, fino ad esplodere, fortissimi interessi editoriali; “boria” nazionale; oltre a divergenze e contrasti che possono essere stati forse accentuati dalla ricorrenza del Centenario. Su tutta questa vicenda vorrei fare, in fine, un’osservazione. Personalmente, deploro molto il fatto che la discussione sul Meridiano dedicato a Bruno si sia bloccata intorno a questioni che, ad essere generosi, potrebbero definirsi di carattere ecdotico. Non che non abbia considerazione per la filologia: io stesso, insieme ai miei allievi, ho preparato una nuova edizione critica (nuovo testo critico, commento, traduzione italiana) delle opere magiche di Bruno, di imminente pubblicazione presso Adelphi. Ma il Meridiano vuole essere un’altra cosa: intende da un lato presentare una interpretazione del pensiero del Nolano, dall’altro determinare – l’ho già accennato – quali possano essere, oggi, i rapporti tra noi e la “esperienza” filosofica di Bruno: se è vero – come è vero – che la grandezza di un classico è nella sua capacità di sporgere oltre le barriere del proprio tempo storico. Dispiace constatare che in questa polemica di tutto ciò si sia persa ogni traccia: Bruno è stato inchiodato a un contenzioso di carattere “filologico”, addirittura “pedantesco”, cioè a quanto di più estraneo alla sua personalità e alla sua opera vi sia. Per un filosofo che tutta la vita ha battagliato contro la pedanteria – e i tanti Manfuri che ammorbano gli studi – è stato un crudelissimo contrappasso. Ma si può fare di necessità virtù. Questa discussione ha infatti sollevato un punto di ordine generale che ci riguarda direttamente come storici della filosofia: quali sono, oggi, i rapporti tra “filologia”e “filosofia”, tra “storiografia” e “filologia”? Come stanno, oggi, le cose su questo terreno? Questo sembra l’unico punto interessante che la polemica ha portato in luce, e del quale varrebbe la pena di discutere in senso generale. Mi permetto di fare una proposta: non potrebbe essere la “Rivista di storia della filosofia” ad aprire una discussione su questa materia?

Postscriptum
Due stili: “invettive” e argomenti
Al momento di rivedere le bozze leggo sull’ultimo numero di “Belfagor” un articolo a firma di A.-Ph. Segonds , che si aggiunge a un’altra sua presa di posizione apparsa sul “manifesto” del 5 luglio del 2000, insieme a un nuovo intervento di Aquilecchia. Osservo, subito, due cose: in primo luogo, con poche variazioni, sono riproposti sempre gli stessi argomenti, ritornano sempre le stesse espressioni anche sul piano stilistico, quasi che dietro i vari interventi ci fosse un’unica, invisibile mano di smithiana memoria; in secondo luogo, la polemica è, ormai, definitivamente degenerata, fin a scadere, nel grottesco (in senso tecnico). Mi riferisco in modo particolare agli articoli a firma di Segonds nei quali si intrecciano e si confondono – in una vera e propria invectiva valutazioni di ordine scientifico e giudizi di ordine strettamente personale, in una sorta di processo sommario condotto con metodi tribali, un po’ lontani (mi pare) dal Codice civile di Napoleone. Processo, va aggiunto, nel quale, oltre a me stesso sono stati coinvolti – e questo è veramente singolare – anche miei allievi, l’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento, il Comitato Nazionale per le celebrazioni di Bruno, e quant’altro sia caduto sotto la penna dei miei critici… Come al solito, su questo terreno (almeno qui) non intendo scendere, tenendo fede allo stile che ho fin dall’inizio scelto di seguire. Anche in questo postscriptum mi atterrò dunque, strettamente, ai fatti, sviluppando una serie di argomenti.
“Testo di riferimento”: due pesi, due misure?
I miei critici continuano a menare scandalo per l’espressione “testo di riferimento” da me usata nella nota sui testi. E si capisce: insieme alla “sequenza cronologica”, e la seconda prova provata della colpa, dell’inganno. Ma anche qui c’è da restare sbalorditi: è la stessa – ripeto, la stessa – osata, a proposito dei testi editi da Aquilecchia, nel Cd-rom su Bruno sopra citato (nel quale si trova sia l’espressione “testo di riferimento” che quella “edizione di riferimento”). Basterebbe questo per chiarire, una volta per tutte, quanto pretestuosa sia questa polemica. È un’espressione correntemente e normalmente usata sia nei testi on line sia in quelli a stampa, per indicare o testi integralmente riprodotti (come nel caso del Cd-rom) o testi sui quali si sono compiuti degli interventi: come fa ad esempio Mario Santagata (in relazione all’edizione critica di Contini) nel Meridiano dedicato al Canzoniere di Petrarca. Con una differenza: Santagata presenta il proprio lavoro come “edizione commentata” (corredandolo, infatti, di una tavola degli interventi); mentre io mi sono limitato a dire di aver curato la pubblicazione dei dialoghi di Bruno, specificando di essere intervenuto sul testo di Aquilecchia solo nei luoghi in cui mi è sembrato opportuno: come si fa normalmente quando si pubblica il testo nell’edizione critica più consolidata, senza volere darne una nuova. In modo del tutto misterioso del Cd-rom nessuno si ricorda; sul Meridiano petrarchesco non si è aperto bocca, su quello bruniano è stata scatenata una tempesta – tanto medita quanto artificiale Basta pensare a un “trucco” cui, pur di accusarmi, ricorre il Direttore editoriale delle “Belles Lettres”: per non dover riconoscere che nel Meridiano dichiaro esplicitamente di avere assunto l’edizione di Aquilecchia quale “testo di riferimento”, egli discorre di “occultamento”, “assorbimento”, “oscuramento”; salvo poi immediatamente contraddirsi imputandomi di avere, nello steso tempo, “occultato” il lavoro di Aquilecchia e “annunciato trionfalmente” di averlo migliorato.
Dediche, inviti e “damnatio memoriae”
I miei critici in particolare negli articoli a firma di Segonds – mi accusano di “ingratitudine”, sostenendo che avrei sistematicamente ignorato nel Meridiano e in tutti i miei precedenti lavori bruniani, il contributo filologico e critico di Giovanni Aquilecchia. La dedica che gli ho fatto della mia Introduzione a Bruno – e, di conseguenza, aggiungo io anche l’invito che gli ho rivolto a tenere una conferenza a Palazzo Strozzi nel 1997, presso l’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento – tutto questo sarebbe servito solo a dissimulare tale damnatio memoriae. È un terreno lo dico francamente – sul quale mi ripugna scendere. Mi limito a ricordare, anche in questo caso, solamente un fatto: nel mio ultimo volume bruniano, che raccoglie scritti apparsi tra il 1995 e il `99 (Umbra profonda. Studi su Giordano Bruno, Edizioni di Storia e letteratura, Roma 1999), di Aquilecchia e del suo lavoro filologico sui Dialoghi italiani e sul Candelaio si parla come di una tappa periodizzante nella storia della fortuna di Bruno, addirittura come di inizio di “una nuova stagione critica”. Mi dispiace, devo dirlo, che il quarto centenario della morte di Bruno continui ad essere macchiato da una polemica cosi stolta e volgare. Sia Bruno che il Meridiano meritano di meglio. E di meglio meritano soprattutto i lettori di Bruno: meritano che si discuta della “filosofia nolana” e di ciò che essa significa oggi per noi. C’è, per fortuna, ancora tempo per farlo, dopo questa parentesi un po’ oscura. Ed è con questa speranza che chiudo. Non prima – me ne scusi il paziente lettore – di sottolineare come la Direzione di “Belfagor”, a differenza di quella del “manifesto”, non abbia creduto opportuno invitarmi a rispondere alla invectiva del Direttore delle “Belles Lettres”, venendo meno a una delle regole fondamentali di quella che una volta, con nome glorioso, si chiamava “Republique des Lettres”. Mi dispiace per la rivista fondata da Luigi Russo, ma non me ne stupisco: come dimostra la (piccola) vicenda del “testo rapito”, è questo lo “spirito dell’epoca”.

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Il parere di…
Jean Rocchi
Il me semble que si Giordano Bruno pouvait lire ces pages il aurait un petit sourire de mépris. Comment ces docteurs ne craignent-ils pas d’être assimilés à ces personnages dont le Nolain disait que Saturne leur a pissé l’intelligence sur la tête et les neuf compagnes de Pallas leur ont vidé dans les méninges, entre pie-mère et dure mère, une corne d’abondance verbale et qu’il est donc bien naturel qu’ils se promènent avec tant de majexté, le buste droit, la nuque raise, en examinant les alentours avec une arrogante modestie. Trop de spécialistes se figurent que l’oeuvre du Philosophe est une chasse gardée. Ils défendent la pureté originelle de ses écrits, comme d’autres les saintes Ecritures et veillent au respect de la grammaire en négligeant bien trop le sens.
Giovanni Bovio a bien raison: Bruno n’appartient pas aux philosophes de profession, à ceux qui ne philosophent que pour gagner leur pain ou pour leur place historique dans le grand corps du doctorat. Quand on publie Bruno, quand on écrit sur lui, la décence et le respect exigent me semble-t-il qu’on s’incline et qu’on s’efface. Toute allusion à des droits légaux frise l’indécence. On ne fait pas carrière avec Bruno. Ces gens devraient se réjouir pour Burno qu’on s’inspire de leurs travaux tant que leurs commentaires sur le fond ne sont pas trahis. Il devraient méditer ces mots du Nolain: Quand on a osé faire de la science trafic et industrie, la sagesse et la justice ont quitté la terre. Et s’ils ont des problèmes relationnels qu’ils renfournent leurs rapières, se téléphonent, essaient de communiquer, à la rigeur s’affrontent à bras le corps en privé et non sur la place publique!

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Giuseppe Crea
Continuamente, e con mio grande rammarico, mi ritrovo a dover leggere di Bruno, solo per dispute e discussioni che tutto trattano, fuorchè della sua filosofia.
Non sono a piena conoscenza del caso, nè so se sia leggittimo intromettersi in qualcosa che scade nel personale.
Ingiusto il comportamento di Ciliberto? Forse! Inutili le firme di dottori che nulla sanno del Fastidito? Può darsi!
Qualunque siano i retroscena: concessi i legittimi furori di Aquilecchia e la serrata difesa di Ciliberto, riesco solo a gioire pensando a quanti, attraverso quel libretto frutto di tanti odii, sono venuti a conoscenza della Nova filosofia e del Precursore del pensiero moderno.

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E questa sarebbe una traduzione dal latino?!?

Nel 2001 fu pubblicata, a cura della Regione Puglia-Assessorato alla pubblica istruzione, una traduzione, peraltro incompleta, dei quattro dialoghi su Mordente con il titolo “Quattro dialoghi poco noti e una polemica”.

La traduzione, ad opera di Francesco Clemente e Nicoletta Tirinnanzi fu realizzata con “il prezioso contributo del prof. Michele Ciliberto” . Voglio sperare che i due studiosi abbiano commesso soltanto l’errore di patrocinare il libro, senza nemmeno guardarlo, perchè non posso credere che siano gli artefici di un tale obbrobrio! La traduzione è largamente incomprensibile, a tratti addirittura umoristica, zeppa di errori che nemmeno uno studentello di scuola media commetterebbe.

Ne riporto qualche esempio, tratto dal “De Mordenti circino”: 

 

Pag.

Testo latino originale

Traduzione Clemente-Tirinnanzi

Traduzione corretta

59

Hactenus nihil admodum praeter diu vulgatum singolare coniicio. Fino ad allora non interpreto nulla come affatto divulgato senza l’intervento di un dio [sic!] singolare Fin qui presumo che da lungo tempo assolutamente niente di più straordinario sia stato divulgato. 

61

Absque positis punctis operari  Operare dai punti posti [sic!]  Operare senza punti stabiliti 

64

Dummodo totam circini in rectum longitudinem non excedat  Finchè non supera l’intera lunghezza del cerchio [sic!]in linea retta  Purchè non superi in linea retta la lunghezza del compasso 

65

Ea tandem patria nobis peperisse potuit  Alla fine potè morire [sic!]in questa patria  Finalmente una tale patria potè generare per noi 

80

Sic e lutosa sordidaque terra   Così dalla fangosa e sordida acqua [sic!]  Così dalla fangosa e sordida terra

80

Haec sunt quae in proprii dialogi capite duodecimo quartodecimo et sequ. declaravi  Questi sono argomenti che capite [sic!] nel dodicesimo e nel quattordicesimo del proprio dialogo.  Questi sono gli argomenti che ho mostrato nel capitolo dodicesimo, quattordicesimo e seguenti del dialogo specifico.  

 Sembra una di quelle versioni realizzate con il pc che traducono le singole parole senza alcun nesso tra di loro, rendendo incomprensibile il senso della frase. La superficialità con cui è stata realizzata è imbarazzante, quasi si presupponesse che non sarebbe stata mai letta. Ciò, oltre all’ignoranza degli autori, denota una totale mancanza di rispetto non solo per il lettore, ma soprattutto nei confronti di Giordano Bruno.

 

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Concorsi a cattedra e Premi letterari

Procedura di Valutazione comparativa ad un posto di Professore Ordinario Presso la Facolta’ di  SCIENZE SOCIALI  Settore s.d.mfil/06 storia della filosofia –  Pubblicato sulla Gazzetta n. 26 del 2/04/2004                VERBALE  n. 2

Il giorno  13 gennaio 2005 alle ore  8, presso i locali dell’Ufficio Docenti dell’Università degli Studi “G. D’Annunzio” in Chieti-Pescara, ha avuto luogo la 2^ riunione della Commissione costituita per il concorso di cui in premessa.

La Commissione,  composta dai seguenti  professori: 

Prof. Franco Bianco__________________ –  Presidente
Prof. Andrea G.Orsucci__________________ –  Segretario
Prof. Michele Ciliberto__________________ –  Membro designato
Prof. E.Germana Ernst__________________ –  Membro eletto
Prof. Chiara Giuntini__________________ –  Membro eletto 

risulta presente al completo e pertanto la seduta è valida.           

             Essendo trascorsi oltre 7 giorni dalla prima riunione, dopo i quali l’Amministrazione ha provveduto a rendere pubblici i criteri per la valutazione dei candidati, la Commissione acquisisce dal Funzionario responsabile la documentazione ufficiale per procedere all’esame della stessa, che comprende l’elenco dei candidati che hanno presentato domanda di partecipazione alla valutazione comparativa, le domande, i titoli e i  plichi delle pubblicazioni, inviate dai candidati nei termini prescritti dal bando di concorso.

            I candidati che hanno presentato la documentazione nei modi e nei termini prescritti dal bando stesso risultano essere, in ordine alfabetico di cognome,  i  seguenti:
Luca Fonnesu
Maria Muccillo
Saverio Ricci
Nicoletta Tirinnanzi
Claudio Tuozzolo

             Dalla  comunicazione  degli uffici amministrativi risulta che i candidati che non hanno inviato  le pubblicazioni entro i termini risultano essere:  Alfredo Marini

Con successiva nota sono state comunicate le  rinunce dei seguenti candidati:
Simonetta Bassi
Anna Belgrado

 I candidati che non rivestono la qualifica di Professore Associato, che hanno soddisfatto gli obblighi previsti dal bando e dal D.P.R. 117/2000 e che dovranno sostenere la prova didattica sono i seguenti:
Nicoletta Tirinnanzi

In base  a quanto sopra i candidati ammessi  alla valutazione risultano essere i seguenti:
Luca Fonnesu
Maria Muccillo
Saverio Ricci
Nicoletta Tirinnanzi
Claudio Tuozzolo 

 I  membri della Commissione dichiarano formalmente di non avere con essi alcun rapporto di parentela o affinità fino al IV grado incluso. Dichiarano inoltre di non avere concorsi in atto, nei quali i candidati risultino commissari unitamente ai membri della Commissione medesima.

                        In primo luogo, la commissione verifica la rispondenza delle pubblicazioni inviate da ciascun candidato, con quelle dichiarate nell’elenco allegato alle domande di partecipazione alla valutazione comparativa. Tale rispondenza risulta effettivamente esistente per tutti i candidati.

La Commissione stabilisce di procedere secondo l’ordine alfabetico dei candidati ammessi, e, preliminarmente, decide in merito alla possibilità di enucleare dai lavori presentati il contributo individuale del candidato in quelli redatti in collaborazione con i membri della Commissione secondo i criteri stabiliti e riportati nell’allegato  del verbale n. 1 del  7 dicembre 2004 . Solo nell’ipotesi positiva che tale enucleazione risulti possibile, quel contributo del candidato sarà sottoposto alla successiva valutazione di merito.Da tale indagine risulta che i candidati che hanno lavori in collaborazione con i membri della Commissione sono:
Nicoletta Tirinnanzi 

La candidata Nicoletta Tirinnanzi presenta nr. 1 pubblicazioni in collaborazione con il Commissario Prof. Michele Ciliberto.           

Il Commissario prof. Michele Ciliberto dichiara di aver pubblicato in collaborazione con la dott. Nicoletta Tirinnanzi il volume Il dialogo recitato.Per una nuova edizione del Bruno volgare,Firenze 2002 e che le parti composte dalla dott. Tirinnanzi sono chiaramente precisate a p. XI (quarto capitolo della prima parte,secondo della seconda parte, Appendice I).                     
La  Commissione, udito quanto affermato dal Commissario Prof. Michele Ciliberto, dopo averne vagliata l’attendibilità ed avendo verificato la possibilità di enucleare, nei lavori, il personale apporto scientifico dei candidati, ritiene, all’unanimità, che la pubblicazione di cui sopra possa essere sottoposta alla successiva valutazione di merito.
Per quanto riguarda la enucleabilità del  contributo della candidata Nicoletta Tirinnanzi nel lavoro in collaborazione con Elisabetta Scapparone, Giordano Bruno e la composizione del De vinculis (1997), la Commissione non ritiene di avere elementi sufficienti in ordine alla possibilità di individuare analiticamente l’apporto della candidata. Pertanto decide all’unanimità di non prendere in considerazione detto lavoro.
La Commissione, nel rispetto di quanto previsto dal bando e attenendosi ai criteri stabiliti nella 1^ riunione, decide:
di procedere all’esame dei titoli di ciascun candidato, onde consentire la formulazione di  una profilo   curricolare.

SCHEDE  CURRICOLARI : 

Candidato  Luca Fonnesu – Scheda curricolare
Nato a Milano il  23/05/1960
Attività didattica:
Dopo avere svolto come ricercatore attività didattica integrativa presso la Scuola superiore S. Anna di Pisa, dall’a.a. 2000/2001 insegna Filosofia morale e Istituzioni di filosofia morale presso la Facoltà di Lettere e filosofia all’Università di Pavia
Saverio RicciScheda curricolare
Nato a Avellino il 24/01/1960.
Attività didattica:
Negli a.a. 1993/94,1995/96, 1996/97 è stato professore a contratto dell’Istituto Orientale di Napoli. Nel secondo semestre dell’a.a. 2000/2001 è stato professore a contratto di Storia della filosofia presso l’Università della Tuscia. Dal 1 novembre 2001 è professore associato di Storia della filosofia presso la stessa Università.

Candidata  Maria Muccillo – Scheda curricolare
Nata a  Spinete (Campobasso) il 1/12/1946.
Attività didattica:

Dal 1994 al 1998 ha tenuto per affidamento l’insegnamento di Storia della storiografia filosofica presso l’Università La Sapienza di Roma. Dal 1998 è professore associato di Storia della storiografia filosofica presso la stessa Università. Nell’a.a. 1999/2000 ha tenuto per affidamento anche l’insegnamento di Storia della filosofia. E’ membro del Collegio dei docenti del Dottorato di ricerca in Storia delle idee e della vita intellettuale dal Rinascimento all’età moderna.

Candidato

Candidata Nicoletta Tirinnanzi – Scheda curricolare
Nata a Firenze il 1/12/1964.
Attività didattica:
Dal settembre 2002 è ricercatrice presso l’Università degli studi di Chieti. Nella stessa Università negli anni 2002/2003 e 2003/2004 è stata incaricata di esercitazioni di pratica testuale. Nell’a.a. 2003/2004 ha insegnato per affidamento Storia della filosofia nella stessa Università.

Candidato  Claudio Tuozzolo – Scheda curricolare
Nato a Roma il 29/9/1961.
Attività didattica:
Negli a.a. 1999/2000 e 2000/2001 ha insegnato Filosofia della religione presso l’Università degli studi de L’Aquila. Dal 1/9/2001 è professore associato di Storia della filosofia contemporanea. Nel 2001/2002 ha insegnato anche Etica sociale presso la stessa Università.

            La seduta è tolta alle ore  8,30  e la Commissione si aggiorna alle ore 8,45 dello stesso giorno per  la predisposizione nonché estrazione dei temi oggetto della prova didattica da discutere almeno 24 ore dopo l’assegnazione.       

       Letto, approvato e sottoscritto seduta stante.

La Commissione :

Prof. Franco Bianco__________________ –  Presidente
Prof. Andrea G.Orsucci__________________ –  Segretario
Prof. Michele Ciliberto__________________ –  Membro designato
Prof. E.Germana Ernst__________________ –  Membro eletto
Prof. Chiara Giuntini__________________ –  Membro eletto 


Procedura di Valutazione comparativa ad un posto di Professore Ordinario Presso la Facolta’ di Scienze Sociali  Settore  M-FIL/06 – . Pubblicato sulla Gazzetta n. 26 del 2/04/2004.

 RELAZIONE  RIASSUNTIVA

Il giorno  14 alle ore  10.45, presso i locali dell’Uff. Docenti dell’Università degli Studi “G. D’Annunzio” in Chieti-Pescara, ha avuto luogo la 6^ riunione della Commissione costituita per il concorso di cui in premessa.

La Commissione,  composta dai seguenti  professori: 

Prof. Franco Bianco__________________ –  Presidente
Prof. Andrea G.Orsucci__________________ –  Segretario
Prof. Michele Ciliberto__________________ –  Membro designato
Prof. E.Germana Ernst__________________ –  Membro eletto
Prof. Chiara Giuntini__________________ –  Membro eletto  

risulta presente al completo e pertanto la seduta è valida. 

La  Commissione ha tenuto la sua 1^ riunione preliminare (verbale n. 1) il giorno 7.12.04 alle ore 16.00 per via telematica.  Nella medesima sono stati rispettivamente eletti Presidente il Prof. Franco Bianco e Segretario il Prof. Andrea G. Orsucci.

            I componenti la Commissione hanno constatato la non esistenza di rapporti di parentela o affinità tra di loro fino al IV grado incluso.

            Presa visione del bando di valutazione comparativa, la Commissione ha predeterminato i criteri di massima cui attenersi nella valutazione stessa,  facendo proprio quanto specificato dall’art.4 “Lavori delle Commissioni giudicatrici”, del DPR 23/3/2000 n.117, riportato testualmente nell’art. 9 “Adempimenti delle Commissioni giudicatrici” del bando relativo alla presente procedura.

            La Commissione ha poi definito i criteri per la valutazione della prova didattica per gli eventuali candidati non aventi qualifica di Professore Associato.

            La Commissione ha stabilito di riconvocarsi il 13.01.05 alle ore 8.00 per proseguire i lavori .

            La Commissione ha infine disposto l’immediata consegna del verbale della riunione con i predetti criteri al Funzionario responsabile del procedimento per consentire la pubblicità dei criteri medesimi.

            Nella 2^ riunione, (verbale n. 2) tenuta il giorno 13.01.05 alle ore 8.00, la Commissione ha acquisito l’elenco dei candidati, le domande,  i titoli e le pubblicazioni dai medesimi inviate nei termini prescritti dal bando di concorso nonché le rinunce. Pertanto la Commissione ha deliberato all’unanimità  di ammettere alla valutazione stessa in quanto hanno ottemperato a tutte le disposizioni previste dal bando e, in particolare, all’invio delle pubblicazioni, i Signori qui di seguito riportati in ordine alfabetico:
         Luca Fonnesu
         Maria Muccillo
         Saverio Ricci
         Nicoletta Tirinnanzi
         Claudio Tuozzolo

           I membri della Commissione hanno constatato di non avere con i candidati alcun rapporto di parentela o affinità fino al IV grado incluso, nè di avere concorsi in atto, nei quali i candidati risultino commissari insieme ai membri della Commissione medesima. Essendo tra i candidati un ricercatore, avrà luogo nel suo caso la prova didattica.

            La Commissione ha poi proceduto all’apertura dei plichi delle pubblicazioni relativi ai candidati summenzionati seguendo l’ordine alfabetico e, dopo aver constatato la rispondenza delle  pubblicazioni inviate da ciascun candidato con quelle dichiarate in elenco, decide in merito alla possibilità di enucleare il contributo individuale del candidato in quelle redatte in collaborazione con i Membri della Commissione e con altri coAutori. Nell’affrontare tale problema la Commissione ha deciso di escludere, nel caso della candidata Nicoletta Tirinnanzi, il saggio “Giordano Bruno e la composizione del de vinculis”. Formula inoltre il profilo curricolare di ciascun candidato.           

            Nella 3^ riunione (verbale n. 3), tenuta il giorno 13.1.2005 alle ore 8.45, la Commissione ha deciso i titoli dei cinque temi da proporre all’unica candidata per la prova didattica. Nella stessa seduta la candidata ha estratto a sorte tre buste, con i titoli, scegliendo per la lezione il titolo della busta nr. 3.

     Nella 4^ seduta, tenuta il giorno 13 alle ore 9.30, la Commissione ha proceduto ad esaminare le pubblicazioni dei candidati, seguendo l’ordine alfabetico, formulando i giudizi individuali e, dopo ampia discussione, i giudizi collegiali per ciascun candidato.

La Commissione ha concluso la riunione alle ore 19.

La Commissione è tornata a riunirsi (quinta riunione – verbale n. 5) il giorno 14 alle ore 9. Nel corso della seduta si è svolta la prova didattica. Alla fine della prova, la Commissione ha redatto i giudizi individuali e, dopo ampia discussione, il giudizio collegiale sulla prova didattica della candidata.

Nella 6^ seduta, tenuta il giorno 14 alle ore 10.45, la Commissione ha proceduto alla valutazione comparativa dei candidati sulla base dei giudizi individuali e collegiali  redatti nelle precedenti riunioni 4^ e 5^. Con deliberazione assunta all’unanimità, la Commissione ha dichiarato idonei a ricoprire l’ufficio di Professore di 1^ fascia per il SSD M-FIL/06 – i seguenti due candidati, indicati in ordine alfabetico:
         Nicoletta Tirinnanzi
         Claudio Tuozzolo

            Infine, la Commissione, in data 14.1. 2005-, ha provveduto a stilare la presente relazione riassuntiva dei lavori svolti, chiudendo i lavori alle ore 13.00.

            Letto, approvato e sottoscritto seduta stante.

                        La Commissione : 

Prof. Franco Bianco__________________ –  Presidente
Prof. Andrea G.Orsucci__________________ –  Segretario
Prof. Michele Ciliberto__________________ –  Membro designato
Prof. E.Germana Ernst__________________ –  Membro eletto
Prof. Chiara Giuntini__________________ –  Membro eletto 

  PREMIO ALBERICO GENTILI 2006


 

Verbale della commissione incaricata di assegnare il premio 2006 per tesi di laurea e tesi di dottorato su tematiche attinenti all’opera e al pensiero di Alberico GentiliLa Commissione si è riunita per via telematica il giorno 11 settembre 2006 alle ore 9.30 per deliberare l’assegnazione dei premi intitolati ad Alberico Gentili, messi a disposizione dal Centro Internazionale di Studi Gentiliani con sede in San Ginesio (Mc), con il supporto della Fondazione Cassa di risparmio della Provincia di Macerata.

La Commissione è così composta:
Prof. Luigi Lacchè, Università degli Studi di Macerata (Presidente);
Prof. Giovanni Minnucci, Università degli Studi di Siena (Membro);
Prof.ssa Cinzia Di Paolo, Università degli Studi di Camerino (Membro).

Per la categoria tesi di laurea sono pervenute a ciascun membro della Commissione le seguenti dissertazioni:

omissis

Per la categoria tesi di dottorato è pervenuta la seguente tesi:

omissis

La Commissione valuta positivamente tutte le dissertazioni in oggetto, svolte con accuratezza e rigore metodologico. Il numero e la qualità media delle tesi confermano l’interesse per la figura di Alberico Gentili, promossa costantemente dal Centro Internazionale di Studi Gentiliani.
Dopo attenta analisi e ponderata valutazione, considerando inoltre che i premi devono privilegiare tematiche attinenti all’opera e al pensiero di Alberico Gentili, la Commissione delibera nel modo seguente:
Il premio per la tesi di laurea viene assegnato al Dott. Michele Widmann per la dissertazione La dottrina della guerra giusta in Alberico Gentili, Tesi di laurea in Storia delle Istituzioni Politiche, Relatore il Prof. Diego Panizza, Facoltà di Scienze Politiche, Università degli Studi di Padova, anno accademico 2004-2005. Motivazione
«Il lavoro del Dott. Michele Widmann – tesi di laurea in Storia delle Istituzioni Politiche – si segnala per l’appropriatezza degli strumenti di analisi adottati e per la capacità di mostrare, attraverso il tema classico del bellum iustum, l’importanza del contributo offerto da Alberico Gentili al rinnovamento della categoria della guerra giusta e con essa dello stesso paradigma dell’ordine internazionale. In particolare, è da apprezzare l’analisi svolta sul linguaggio e sui concetti utilizzati da Gentili (utilitas e honestas) per rielaborare la dottrina del bellum iustum in una prospettiva che, improntata a realismo, cerca di fondare una nuova complessa moralità politica».

La Commissione ha preso in considerazione anche la tesi della Dott.ssa Orlandi Il “De Legationibus libri tres” di Alberico Gentili (1585). Le ambascerie nel diritto internazionale di età moderna, Tesi di Laurea in Storia del diritto italiano, Relatore Prof. Luigi Lacchè, Facoltà di Giurisprudenza, Università degli Studi di Macerata, anno accademico 2003-2004.
Tale dissertazione è stata discussa nell’a.a. 2003 2004, mentre il bando contempla solo le tesi discusse negli aa.aa. 2004 2005 e 2005 2006.
La Commissione, tuttavia, ritiene tale lavoro, per l’elevato valore scientifico, meritevole di ricevere una particolare menzione e, se possibile, un premio speciale;
chiede pertanto al Centro Internazionale di Studi Gentiliani di prendere in considerazione la possibilità di assegnare un premio extra alla tesi della Dott.ssa Orlandi con la seguente motivazione:
«La dissertazione della Dott.ssa Cristina Orlandi – tesi di laurea in Storia del diritto italiano – analizza in maniera completa e rigorosa il De Legationibus Libri Tres del Gentili, opera che nasce da una importante vicenda politico diplomatica in materia di immunità degli ambasciatori. Merito particolare della tesi è quello di non limitarsi al pur indispensabile studio dei caratteri e dei contenuti dell’opera. L’autrice, infatti, segue due linee principali di indagine. L’una volta a collocare il De Legationibus nell’ambito della vasta trattatistica di età moderna sulla figura dell’ambasciatore mostrando il ‘momento storico’ e le peculiarità della riflessione gentiliana. In questo ambito l’autrice sa ben connettere l’opera dello studioso sanginesino alle ricostruzioni della figura dell’ambasciatore operate dalla più aggiornata storiografia. L’altra linea di indagine riguarda il rapporto dialettico, presente nell’opera gentiliana, tra la tradizione dell’umanesimo civile e le trasformazioni dei principii della moderna ragion di Stato».

La Commissione passa poi ad esaminare, per la categoria tesi di dottorato, il lavoro del dott. Diego Pirillo, Giordano Bruno tra Inghilterra e Nuovo Mondo, Tesi di perfezionamento in filosofia, Scuola Normale Superiore di Pisa, Rel. Michele Ciliberto, correlatori Jill Kraye e Filippo Mignini (Macerata), novembre 2005.
La Commissione ritiene la tesi del Dott. Diego Pirillo meritevole del Premio Alberico Gentili con la seguente motivazione:
«La tesi del Dott. Diego Pirillo – tesi di perfezionamento in filosofia presso la Scuola Normale Superiore di Pisa – offre un significativo contributo scientifico allo studio del soggiorno di Giordano Bruno in Inghilterra tra il 1583 e il 1585. In questo contesto, oggetto di una accurata e ampia ricostruzione, l’Autore dedica una parte considerevole del suo lavoro alle relazioni teologico politiche di Bruno con Alberico Gentili e con altri esuli religionis causa. Emergono inoltre profili di grande interesse per la conoscenza dell’attività del Gentili in Inghilterra, soprattutto con riguardo alla riflessione sulla politica coloniale verso il Nuovo Mondo che proprio in quegli anni sta assumendo crescente importanza. In particolare il rapporto tra Bruno e Gentili viene analizzato attraverso il dialogo a distanza con Francisco de Vitoria sui concetti di ius gentium, di bellum iustum, di legittimità della conquista americana e in ultima istanza sul piano più generale della libertà religiosa».

La Commissione termina i suoi lavori alle ore 11.30 del giorno 11 settembre 2006

In fede

Prof. Luigi Lacchè, Università degli Studi di Macerata
Prof. Giovanni Minnucci, Università degli Studi di Siena
Prof.ssa Cinzia Di Paolo, Università degli Studi di Camerino

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Michele Ciliberto e i finanziamenti miliardari

TABELLA I
Schema riassuntivo dei finanziamenti erogati dal Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica per progetti di ricerca riguardanti Giordano Bruno, a partire dall’anno 1997.
Sono tutti documenti pubblici, liberamente consultabili in rete.
Se ne conoscete qualche altro, segnalatelo e lo inseriremo. 
 Ogni commento è superfluo. Le cifre parlano da sole: una sola persona gestisce il 92% di tutti i finanziamenti bruniani e il 100% dei fondi (3 miliardi del vecchio conio in tre anni) stanziati per le Celebrazioni del quarto centenario della morte di Giordano Bruno.
Cinque ricercatori si spartiscono l’ottanta per cento dell’intera somma stanziata.
Considerate poi che la maggior parte dei progetti prevede l’utilizzo di queste somme per la pubblicazione di opere bruniane con importanti case editrici nazionali, che frutta loro ulteriori introiti sulle vendite! Sono soldi nostri, del contribuente! Si criticano i politici, i medici, gli insegnanti, i piloti, gli impiegati statali… ma questi chi li controlla?
Ci sono dei criteri nell’erogazione di questi fondi? Ci saranno certamente, ma devono essere molto opinabili. Notate ad esempio come il finanziamento del 1998, l’unico non assegnato a Ciliberto, sia stato diviso tutto tra donne! Non c’era un uomo quell’anno e in quel progetto in grado di dare un contributo? Tanti e tanti sono gli interrogativi che sorgono esaminando queste cifre, numerose le cose incomprensibili: che qualcuno ci aiuti a spiegarle! 
Coordinatore     MICHELE CILIBERTO
Università degli Studi di Pisa
GENESI E CARATTERI DELLA FILOSOFIA MODERNA
anno 1997
95 M£ + 4,650 M£(51.464,93 €)
 
Coordinatore     ELISA GERMANA ERNST
Università degli Studi Roma Tre
Bruno, Campanella e il Rinascimento: Edizioni critiche e studi
anno 1998
116 M£(59909 €)
Coordinatore     MICHELE CILIBERTO
Università degli Studi di Pisa
Le opere latine di Giordano Bruno: edizione critica, traduzione italiana, fortuna storica.
anno 1999
300 M£(154.937,07 €)
Coordinatore     MICHELE CILIBERTO
Università degli Studi di Pisa
Dio, natura e mondo nella filosofia moderna.
anno 2001
180.759 €
Coordinatore     MICHELE CILIBERTO
Scuola Normale Superiore di Pisa
Vocabolario filosofico moderno online: Bruno Spinoza Kant. Edizioni, traduzioni, fortuna.
anno 2003
210.000 €
Coordinatore     MICHELE CILIBERTO
Scuola Normale Superiore di Pisa
Filosofie e teologie: fonti antiche, discussioni moderne. Da Bruno a Spinoza.  Edizioni, traduzioni, fortuna.
anno 2006
120.000 €
   
Totale finanziamenti erogati dal 1997 al 2006 777.070 €

TABELLA II
 Distribuzione dei fondi tra coloro che hanno ricevuto più di un finanziamento(*)

Responsabile Unità 1997 1999 2001 2003 2006 Totale
Michele Ciliberto (PI) 16.862 55.260 38.734 67.500 35.000 213.356
Nestore Pirillo (TN) 5.939 24.273 29.954 35.000   177.834
Walter Tega (BO) 14.460 25.822 28.921 20.000   89.203
Filippo Mignini (MC)     36.668 20.000 26.000 82.668
Simonetta Bassi (PI)       52.500 23.000 75.500
Chiara Lafons (PI) 2.324 10.845 28.921     42.090
Andrea Giovanni Orsucci(CA)   9.296 17.559 15.000   41.855
Giuliano Campioni (LE) 5.164 16.526       21.690

(*) tutte le cifre indicate in tabella sono espresse in euro.


Ministero dell’Universita’ e della Ricerca Scientifica e Tecnologica

Dipartimento Affari Economici
Coordinatore     MICHELE CILIBERTO 1997

Titolo della Ricerca     GENESI E CARATTERI DELLA FILOSOFIA MODERNA
     
Totale finanziamento (*)     95,000
     
Rd+Ra     79,827 (dichiarata all’atto della domanda)   79,827 (certificata)
     
Spese di coordinamento     4,650
     
Durata     24 mesi
     

(*) tutte le cifre indicate nel modulo sono espresse in milioni!

Unità di Ricerca

1]  Unità di       Universita’ degli Studi di PISA
 
     Responsabile MICHELE CILIBERTO 1997  
 
     Rd+Ra      24,000 (dichiarata all’atto della domanda) 24,000 (certificata)
 
     Finanziamento   28,000
 
     Compito
     L’unità di ricerca analizzerà anzitutto la discussione che si è svilippata negli ultimi venti anni sul problema dei rapporti tra magia e scienza nella formazione della filosofia moderna – tema cruciale per un interpretazione, in senso generale, del mondo moderno nella sua complessità. Successivamente – sulla base di nuovi materiali e di documenti inediti presentati in moderne edizioni critiche – si procederà a studiare in modo specifico alcuni protagonisti fondamentali del processo costitutivo della filosofia moderna, in Italia ed in Europa, tra la seconda metà del ‘500 e i primi decenni del ‘600: da Cardano a Bruno a Campanella.

2]  Unità di       Universita’ degli Studi di TRENTO
 
     Responsabile NESTORE PIRILLO 1997  
 
     Rd+Ra      10,000 (dichiarata all’atto della domanda) 10,000 (certificata)
 
     Finanziamento   11,500
 
     Compito
     L’oggetto della ricerca è costituito dalla ricostruzione del nesso che lega la filosofia, in quanto idea dei costumi e dell’uomo, e i saperi che studiano le modalità della condotta di vita. Questa ricostruzione permetterà di rappresentare la trasformazione strutturaler e storica della coscienza, discussa variamente nella cultura otto-novecentesca. Verranno delineate: a) la riflesione intorno alla formazione moderna dello spazio della “coscienza”; b) la discussione sul carattere scientifico ed ermeneutico di tale spazio; c) la relazione dei saperi attinenti a tale spazio; d) l’origine (le tradizioni filosofiche e scientifiche) a cui le questioni vengono fatte risalire e la loro diffusione e influenza sul sistema delle visioni del mondo, sulle istituzioni e sulle professioni; e la nuova relazione tra storia e scienza, tra storia e coscienza, tra storia e medicalizzazione.

 

3]  Unità di       Universita’ degli Studi di LECCE
 
     Responsabile GIULIANO CAMPIONI 1997  
 
     Rd+Ra      10,000 (dichiarata all’atto della domanda) 10,000 (certificata)
 
     Finanziamento   10,000
 
     Compito
     La ricerca intende indagare sul senso complessivo e articolato della presenza di autori francesi del ‘600 e del ‘700 nella filosofia critica di Nietzsche e, piu’ in generale, della forte valorizzazione del XVII secolo (“secolo aristocratico, ordinatore, superbo verso ciò che è animale, severo con il cuore” “il secolo della volontà forte; anche quello della forte passione”). Di qui anche il non univoco atteggiamento (imposto a molta critica dagli schemi interpretativo heideggeriani) verso Descartes, valorizzato in più modi da Nietzsche a partire da Umano, troppo umano: ” aristocratismo: Cartesio. Dominio della ragione, testimonianza della sovranità della volontà”. Cartesio è definito anche (con Aristotele, Bacone e Comte) grande metodologo”. Si tratta quindi di verificare quanto la lettura di Nietzsche sia capace di cogliere la complessità delle istanze culturale, filsofiche, letterarie, scientifiche del secolo XVI da Montaigne ai moralisti da Cartesio a Pascal): il progetto della ragione deve imporsi comunque su istanze più oscure.

 

4]  Unità di       Universita’ degli Studi della BASILICATA
 
     Responsabile SERGIO PIERI 1997  
 
     Rd+Ra      1,327 (dichiarata all’atto della domanda) 1,327 (certificata)
 
     Finanziamento   1,350
 
     Compito
     Ricerca sul pensiero moderno e comtemporaneo su temporalità e verità, per quanto riguarda un versante, quello francese; ricerca su esperienza e fenomelogia per ciò che riguarda l’altro versante, quello anglo-americano.

 

5]  Unità di       Universita’ degli Studi di BOLOGNA
 
     Responsabile WALTER TEGA 1997  
 
     Rd+Ra      24,000 (dichiarata all’atto della domanda) 24,000 (certificata)
 
     Finanziamento   28,000
 
     Compito
     Il programma di ricerca prevede l’analisi di testi e di fonti iconiche attinenti ai temi dello studio della rappresentazione e della “manipolazione” della natura; della costruzione dei linguaggi del sapere e dell’individuazione dei criteri metodologici delle singole discipline, tra XVI e XVIII secolo. In particolare verranno anlizzati trattati scientifici (cosmologici, astronomici, matematici, naturalistici, artistici, etc), commenti, manuali di retorica, di logica, rassegne iconografiche, testi, repertori e schemi a carattere enciclopedico.

 

6]  Unità di       Scuola Normale Superiore di PISA
 
     Responsabile CHIARA LEFONS 1997  
 
     Rd+Ra      4,500 (dichiarata all’atto della domanda) 4,500 (certificata)
 
     Finanziamento   4,500
 
     Compito
     Studio analitico delle modalità specifiche con le quali Giordano Bruno si inserisce nel dibattito scientifico a lui contemporaneo con particolare riguardo agli sviluppi della matematica e dell’astronomia.

 

7]  Unità di       Universita’ degli Studi di TORINO
 
     Responsabile Claudio Sergio POGLIANO 1998  
 
     Rd+Ra      6,000 (dichiarata all’atto della domanda) 6,000 (certificata)
 
     Finanziamento   7,000
 
     Compito
     E’ noto che tra il XVI e il XVIII secolo la filosofia naturale, nel suo graduale farsi ed imporsi come scienza moderna, utilizza anche una serie di strumenti retorici (immagini, simboli, metafore) mutuati dalla tradizione letteraria o religiosa, oppure desunti da altre aree dello agire umano. Sembra appartenere a quel vasto arsenale persuasivo il ricorrere della metafora del teatro, che si fa più frequente proprio nel secolo in cui il genere teatrale raggiunge massimo splendore ed ha simultaneamente avvio la rivoluzione scientifica. Teatri della natura, tatri di macchine, teatri della memoria etc: non c’è campo di applicazione della modernità al suo nascere che non registri l’uso del termine, mentre più avanti il teatro diventerà inoltre modello di rappresentazione pubblica per un certo sperimentalismo.

 Ministero dell’Universita’ e della Ricerca Scientifica e Tecnologica

Dipartimento Affari Economici


       
Coordinatore     ELISA GERMANA ERNST 1998
     
Titolo della Ricerca     BRUNO, CAMPANELLA E IL RINASCIMENTO: EDIZIONI CRITICHE E STUDI
     
Finanziamento assegnato (*)     116,000
     
Rd+Ra     50,260 (dichiarata all’atto della domanda)   
     
Durata     24 mesi
     


(*) tutte le cifre indicate nel modulo sono espresse in milioni!

Unità di Ricerca

1]  Unità di       Università degli Studi ROMA TRE
 
     Responsabile Elisa Germana ERNST 1998  
 
     Rd+Ra      18,060 (dichiarata all’atto della domanda)
 
     Finanziamento   42,000
 
     Compito
     L’attività dell’unità di ricerca si articolerà a vari livelli:
1. edizione di testi: a) di Campanella: ed. prima e critica dell’ “Ateismo trionfato”, nel testo italiano inedito ritrovato dalla cordinatrice del progetto; ed. del testo latino e prima traduzione italiana dell'”Ethica”; allestimento di un’ampia antologia di opere di Campanella (G. Ernst); riedizione aggiornata del volume di Luigi Firpo “Il supplizio di T. Campanella”, sulle vicende processuali di Campanella (E. Canone); ed. dell’inedito “‘Compendium physiologiae” (ed. critica del testo lat. a cura di G. Ernst, trad., introduz e note di Paolo Ponzio ); ediz. del testo latino della “Monarchia Messiae” (non più ristampato dal 1633): il testo uscirà presso PUF, a Parigi, affiancato dalla traduz. francese; b) ed. dei seguenti testi di G. Bruno: “Cena delle ceneri”, “Spaccio della bestia trionfante”; “Summa terminorum metaphysicorum” (E. Canone); c) ed. del “Trattato sull’ingegno dell’uomo” del telesiano Antonio Persio (L. Artese); d) ed. delle seguenti quaestiones di Thomas de Wylton: Quaestio de idaeis, Quaestio de relatione, Notabilia cancellarii (G. Cannizzo). Si ritiene inoltre utile e opportuno curare ristampe anastatiche di opere significative o rare, quali la trilogia dei Poemi latini di Bruno editi a Francoforte (di cui non esiste alcuna edizione moderna), o dei Paradossi di Ortensio Lando.
2. Studi e saggi riguardanti gli autori citati, in primo luogo Bruno e Campanella, soprattutto in relazione alle tematiche dei testi ricordati; ricerche lessicografiche sulle loro opere; aggiornamenti bibliografici, che completino i lavori oggi disponibili.
3. Organizzazione di Convegni e Seminari di studio: IV incontro (ottobre 1999) nell’ambito del ciclo Giornate bruniane 1996-2000; collaborazione scientifica al Convegno di Reggio Calabria (ott. 1999) in occasione del IV centenario della congiura calabrese di Campanella.
4. Prosecuzione dell’attività connessa con la cura e l’ edizione dei fascicoli semestrali della rivista Bruniana & Campanelliana, diretta da Canone e Ernst.

 

2]  Unità di       Università di PISA
 
     Responsabile Anna BELGRADO 1998  
 
     Rd+Ra      10,000 (dichiarata all’atto della domanda)
 
     Finanziamento   23,000
 
     Compito
     L’attività di ricerca dell’unità sarà diretta verso i seguenti obiettivi: da un lato, in senso più ampio, si propone di approfondire taluni momenti della diffusione di tematiche scettiche e libertine, soprattutto in ambito francese e olandese, e di analizzare i rapporti che si vengono a istituire tra tali tematiche e l’ortodossia cattolica (A Belgrado); da un altro lato, riguarderà Bruno e Campanella in senso più specifico e diretto:T. Provvidera studierà taluni aspetti ancora poco noti del periodo londinese (1583-85) di Bruno, mirando soprattutto a far luce sull’ambiente degli stampatori di testi italiani (un’ampia sezione della ricerca sarà dedicata alla figura e all’attività di John Charlewood) e a chiarire la ricezione delle dottrine del filosofo negli ambienti intellettuali e di corte. O. Pompeo Faracovi studierà il pensiero astrologico del Rinascimento in rapporto a quello filosofico, con particolare riferimento ad autori quali Marsilio Ficino, Gerolamo Cardano e Campanella, dando al tempo stesso avvio a un lavoro di annotazione e commento per un’edizione critica degli “Astrologicorum libri” di Campanella.

 

3]  Unità di       Università degli Studi di NAPOLI “L’Orientale”
 
     Responsabile Anna CERBO 1998  
 
     Rd+Ra      10,500 (dichiarata all’atto della domanda)
 
     Finanziamento   23,700
 
     Compito
     L’attività di ricerca dell’unità di Napoli sarà mirata verso i seguenti obiettivi: 1) ricerche volte a approfondire tematiche, soprattutto letterarie, di autori rappresentativi, ma ancora poco conosciuti, del tardo Rinascimento meridionale, quali G.B. Manso, Paolo Regio (A. Cerbo) e Carlo Noci (C. Borrelli); studi sugli aspetti letterari e poetici degli scritti di Bruno, con particolare riferimento alla struttura dialogica (P. Sabbatino); studi sulla fortuna e la ricezione del pensiero di Bruno e Campanella in Italia e Europa: rapporti del pensiero di Bruno con la crisi politica e religiosa del ‘500 (S. Ricci); diffusione e traduzioni di testi di Campanella in Spagna (E. Sanchez Garcia) e nel nel primo ‘700 in Italia e in Europa (A. Placella). L’unità progetta inoltre di organizzare i seguenti convegni e seminari: una giornata di studio sul tema “Italia e Spagna nella letteratura della seconda metà del Cinquecento” (autunno 1999); un convegno dal titolo “Le Muse e la ‘nova’ filosofia di G. Bruno” (gennaio 2000).

 

4]  Unità di       Università degli Studi di ROMA
 
     Responsabile Hilary Helen COX GATTI 1998  
 
     Rd+Ra      6,000 (dichiarata all’atto della domanda)
 
     Finanziamento   14,000
 
     Compito
     Obiettivi dell’unità di ricerca: traduzione in lingua inglese della “Cena delle ceneri” di Bruno (il testo sarà pubblicato da Kluwer, nella collana “Archives of the History of Ideas”), con adeguata preparazione del testo nella forma “camera ready copy”; studi sulla fortuna dei testi e del pensiero di Bruno in ambito inglese (H. Gatti). Studio sui nessi del pensiero bruniano con la fisica aristotelica, con particolare attenzione al soggiorno di Bruno in Germania (L. Spruit). Edizione della “Philosophia Epicurea Democritiana Theophrastica” di Nicholas Hill (1570-1610): le sole edizioni esistenti sono quelle del 1601 e 1619. L’opera, in cui si discutono apertamente le teorie atomistiche e si difende la dottrina eliocentrica, ponendosi come un documento primario della diffusione delle idee bruniane in Inghilterra, verrà altresì tradotta e annotata. Ricerche sulla presenza di opere di F. Patrizi in Inghilterra, con particolare attenzione alla Biblioteca del Sion College, il cui catalogo elenca diverse opere del filosofo, annotate da J. Dee, W. Ralegh e H. Percy (S. Plastina). Ricerche sulla fortuna europea del pensiero neo-platonico, con particolare riferimento a Bruno (S. Ferretti).

 

5]  Unità di       Scuola Normale Superiore di PISA
 
     Responsabile Maria Rita PAGNONI 1998  
 
     Rd+Ra      5,700 (dichiarata all’atto della domanda)
 
     Finanziamento   13,300
 
     Compito
     L’unità diricerca si propone i seguenti obiettivi: edizione storico-critica con commentario di: G. Bruno, “Explicatio triginta sigillorum”, secondo le seguenti fasi: 1) ricostituzione del testo mediante collazione completa di tutti gli esemplari (36); 2) elaborazione del commentario del testo, con individuazione dei luoghi paralleli e delle fonti esplicite ed implicite; 3) stesura dell’Introduzione, interpretativa e filologica (R. Sturlese). Ricerche sulle fonti neo-platoniche della demonologia bruniana, con particolare riferimento alla sezione centrale del “De magia”. In tale contesto si assumerà il concetto di ‘spiritus’ come chiave di lettura privilegiata delle tematiche magiche (D. Giovannozzi).

 


 

MINISTERO DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA SCIENTIFICA
PROGRAMMI DI RICERCA – ANNO 1999

  • Coordinatore Scientifico: MICHELE CILIBERTO
  • Titolo della Ricerca: Le opere latine di Giordano Bruno: edizione critica, traduzione italiana, fortuna storica.
  • Finanziamento assegnato:  154.937
  • Rd-Ra:  87.281
  • Durata:  24 Mesi

Obiettivo della Ricerca

Situandosi nel quadro delle iniziative dedicate a Giordano Bruno nel IV centenario della morte (17 febbraio 2000),il programma di ricerca, in stretto collegamento con le tendenze piu’ avanzate dell’attuale Bruno – Renaissance, intende svilupparsi su tre piani distinti:
(1) Edizione critica delle opere latine di Giordano Bruno con preliminare attenzione agli scritti magici, mnemotecnici e lulliani (De magia, Theses de magia, De rerum principiis, De vinculis in genere, Lampas triginta statuarum, De umbris idearum, Cantus circeus, Sigillus sigillorum, De imaginum compositione;
(2) Traduzione italiana delle opere latine di Bruno, con commento storico-critico, tendente a situare il pensiero bruniano nel quadro della filosofia rinascimentale e moderna;
(3) Analisi e studio dei principali momenti della fortuna delle opere latine di di Bruno dal 1600 al 1900, con particolare riferimento ai seguenti temi:
(a) rapporto tra arti della memoria e modelli enciclopedici seicenteschi;
(b) discussioni sui processi di civilizzazione e sulla “civil conversazione”;
(c) rapporti tra pensiero di Bruno e filosofia tedesca dello ‘800;
(d) relazione tra gli studi sulla “religione degli antichi” di fine ‘800, svolti in ambito della filologia classica, e “riscoperta” dell’ermetismo bruniano;
(e)le opere latine di Bruno nel ‘900 italiano;
(f) Immagini di Bruno nella cultura popolare tra ‘800 e ‘900, con particolare riferimento ai testi autobiografici bruniani contenuti nelle opere latine.

Innovazione rispetto allo stato dell’arte nel campo

Il programma intende mettere a disposizione degli studiosi il testo di Bruno in edizione critica, corredata da analisi delle fonti, commento, traduzione. Allo stato attuale della ricerca, esistono solo tre opere disponibili in edizione critica con apparato filologico, di fonti e di luoghi paralleli. Gran parte dei testi bruniani è accessibile a tutt’oggi ancora nell’edizione ottocentesca di Tocco, Tallarigo, Imbriani, Vitelli, per quanto riguarda i testi latini: per quanto riguarda i testi in volgare, esistono le edizioni critiche di due dialoghi, la Cena de le Ceneri e il De la Causa principio et uno a cura di Giovanni Aquilecchia. Non si può ritenere, invece, critica l’edizione, pur pregevole, messa in cantiere da Les Belles Lettres.

Criteri di verificabilità

  1. pubblicazioni delle edizioni critiche, delle traduzioni e dei contributi critici (sia articoli che saggi dei partecipanti alla ricerca) sui momenti della storia della fortuna di Bruno individuati dal programma;
  2. discussione internazionali e nazionali dei risultati ecdotici e critici della ricerca
  3. ulteriori sviluppi sia sul piano metodico che generalmente storiografico di questo tipo di indagine imperniato su un intreccio organico di indagini ecdotiche e problemi storiografici e lessicali

Elenco delle Unità di Ricerca

Sede dell’Unità:  Università degli Studi di PISA

  • Responsabile scientifico Michele CILIBERTO
  • Finanziamento assegnato:  55.260

Compito dell’Unità

Analisi del problema dell’edizione critica dei testi filosofici rinascimentali: studio delle problematiche legate alla filologia rinascimentale e alla filologia dei testi a stampa
Studio delle fonti usate da Bruno: rapporto del filosofo con l’enciclopedia filosofica antica e medievale
Edizione critica delle opere magiche e mnemotecniche di Bruno, con apparato critico, analisi delle fonti, commento e traduzione.

Sede dell’Unità:  Università degli Studi di TORINO

  • Responsabile scientifico:  Claudio Sergio POGLIANO
  • Finanziamento assegnato:  10.329

Compito dell’Unità

Studio della fortuna nella cultura filosofica e letteraria italiana novecentesca delle opere latine di Giordano Bruno.

Sede dell’Unità:  Scuola Normale Superiore di PISA

  • Responsabile scientifico:  Chiara LEFONS
  • Finanziamento assegnato:  10.845

Compito dell’Unità

Edizione critica, apparato filologico, analisi delle fonti, commento e traduzione delle opere mnemotecniche e matematiche di Giordano Bruno

Sede dell’Unità:  Università degli Studi di BOLOGNA

  • Responsabile scientifico:  Walter TEGA
  • Finanziamento assegnato:  25.822

Compito dell’Unità

Studio del rapporto fra arti della memoria e modelli enciclopedici nella cultura del Seicento, con particolare riferimento alla diffusione delle opere mnemotecniche di Giordano Bruno

Sede dell’Unità:  Università degli Studi di CAGLIARI

  • Responsabile scientifico:  Andrea Giovanni ORSUCCI
  • Finanziamento assegnato:  9.296

Compito dell’Unità

Studio della relazione tra gli studi sulla “religione degli antichi” di fine ‘800 , svolti nell’ambito della filologia classica e la riscoperta dell’ermetismo bruniano

Sede dell’Unità:  Università degli Studi di TRENTO

  • Responsabile scientifico:  Nestore PIRILLO
  • Finanziamento assegnato:  24.273

Compito dell’Unità

Indagini sistematiche sulla discussione sui processi di civilizzazione e sulla “civil conversazione” nel Seicento, con particolare riferimento alla diffusione delle opere morali di Giordano Bruno

Sede dell’Unità:  Università degli Studi di FERRARA

  • Responsabile scientifico:  Patrizia CASTELLI
  • Finanziamento assegnato:  2.582

Compito dell’Unità

Studio delle immagini di Bruno nella cultura popolare tra ‘800 e ‘900, con particolare riferimento ai testi autobiografici bruniani contenuti nelle opere latine.

Sede dell’Unità:  Università degli Studi del SALENTO

  • Responsabile scientifico:  Giuliano CAMPIONI
  • Finanziamento assegnato:  16.526
     

 

MINISTERO DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA SCIENTIFICA
PROGRAMMI DI RICERCA – ANNO 2001

  • Coordinatore Scientifico: Michele CILIBERTO
  • Titolo della Ricerca: Dio, natura e mondo nella filosofia moderna
  • Finanziamento assegnato:  180.759
  • Rd-Ra:  95.028
  • Durata:  24 Mesi

Obiettivo della Ricerca

Il programma di ricerca intende analizzare il problema del rapporto tra Dio mondo e natura e la sua complessa modificazione nell’ambito della filosofia moderna lungo i seguenti piani di ricerca, nei quali si intrecciano riflessione cosmologica, riflessione teologica e riflessione giuridico-antropologica:
1. problema del rapporto tra infinità di Dio e infinità del mondo, con specifico riferimento alla questione della potentia absoluta e potentia ordinata, analizzata attraverso gli scritti di Niccolò Cusano e,soprattutto, di Giordano Bruno
2. processo di costituzione delle nuove “immagini” del sapere intorno a Dio natura e mondo nei progetti enciclopedici seicenteschi
3. individuazione dei rapporti tra diritto divino, diritto naturale e diritto umano nel dibattito giuridico e filosofico protomoderno
4. sviluppo del tema nella tradizione “neoplatonica” da Ficino fino ai neoplatonici di Cambridgeindividuazione dei rapporti tra diritto divino, diritto naturale e diritto umano nel dibattito giuridico e filosofico protomoderno
5. problema del rapporto fra Dio mondo e natura nella filosofia di Spinoza, considerata come momento fondamentale e punto culminante dell’intero processo.
Lungo quest’ambito problematico l’obiettivo fondamentale del programma è la pubblicazione, oltre che di saggi e contributi critici, di nuove edizioni critiche dei testi di Giordano Bruno (con particolare riferimento alle opere mnemotecniche e cosmologiche) e di Baruch Spinoza con particolare riferimento all’epistolario.
A questo scopo è obiettivo del programma organizzare specifici convegni e seminari su:
a) problemi di bibliografia testuale e questioni di carattere ecdotico,
b) questioni di storia della storiografia filosofica concernenti il tema in questione.
Obiettivo del programma è, inoltre, quello di intrecciare l’indagine di ordine storico-filosofico con un’indagine di carattere storiografico, mirante a mettere a fuoco le maggiori interpretazioni che di questo tema sono state date nell’ambito della storiografia moderna e contemporanea.

Innovazione rispetto allo stato dell’arte nel campo

Rispetto allo stato dell’arte il programma di ricerca si propone di mettere in circolazione in edizione critica testi fondamentali della filosofia europea fra ‘500 e ‘600, concentrandosi in modo particolare sulle opere mnemotecniche, sul De immenso e sui Libri physicorum di Giordano Bruno e sull’Epistolario di Spinoza;
si propone inoltre di ricercare sistematicamente le fonti antiche, medievali e rinascimentali di queste opere, non limitandosi alle fonti esplicite, ma allargando la ricerca alle fonti implicite e agli intarsi intertestuali. In questo modo il progetto di ricerca si propone di studiare e approfondire l’analisi del rapporto fra Dio, natura e mondo nella filsofia moderna in modo originale, ricercando in esso da una parte gli elementi della tradizione neoplatonica, dall’altra influenza dell’averroismo latino e rinascimentale.

Criteri di verificabilità

  1. organizzazione di seminari e convegni
  2. discussione nazionale e nazionale dei risultati ecdotici e interpretativi
  3. pubblicazione di edizioni critiche e di saggi storiografici.84

Elenco delle Unità di Ricerca

Sede dell’Unità:  Università degli Studi di PISA

  • Responsabile scientifico:  Michele CILIBERTO
  • Finanziamento assegnato:  38.734

Compito dell’Unità

Il programma di ricerca dell’Unità Locale mira ad analizzare il rapporto tra infinità di Dio e infinità dell’universo, con particolare riferimento da un lato alle posizioni di Cusano, dall’altro al pensiero di Bruno, intrecciando problematiche di carattere teologico con problematiche di carattere cosmologico e antropologico.
Il lavoro si svolgerà su due livelli:
a) ricostruzione della tradizione storiografica che si è misurata con questo problema;
b) analisi specifica dei testi cusaniani e bruniani che consentono di gettare particolare luce sulla questione.
Per quanto riguarda Cusano l’analisi si concentrerà sugli scritti filosofico-teologici, sui sermoni e sulle prediche e, in modo specifico, sul De coniecturis; nel caso di Bruno l’indagine sarà concentrata sui Libri physicorum e sul De immenso. Tale scelta è giustificata dal rilievo fondamentale che per la costituzione della cosmologia bruniana ha la discussione con Aristotele (come si può vedere ampiamente anche dal De infinito) e dal significato complessivo che nell’ambito della filosofia nolana ha il poema latino.
Relativamente ai due testi bruniani obbiettivo dell’unità di ricerca è di presentarne una nuova edizione critica, sulla base del modello costituito dall’edizione delle Opere magiche. A questo fine si svolgeranno i seguenti lavori:
a) individuazione e collazione di tutti i testimoni della tradizione manoscritta e a stampa di queste due opere;
b) ricerca sistematica delle fonti antiche, medievali e rinascimentali nel quadro di una sistematica definizione della “biblioteca ideale” di Giordano Bruno;
c) confronto organico fra il testo manoscritto dei Libri physicorum e l’edizione a stampa del 1891, tenendo conto delle nuove scoperte, fatte nel corso del ‘900, sulla tradizione manoscritta del testo;
d) costituizione del testo critico corredato di esauriente apparato critico, commento e traduzione.
A questo lavoro di carattere ecdotico ed editoriale si accompagneranno:
a) specifici seminari sui problemi della traduzione dei testi latini rinascimentali;
b)indagini critiche e storiografiche intese a riconsiderare in modo originale il problema del rapporto tra Dio natura e mondo nella filosofia del Rinascimento e le specifiche relazioni che congiungono, su questo tema fondamentale, Bruno da un lato, Cusano dall’altro.
Nell’ambito di questa ricerca un ruolo essenziale sarà assunto dalla questione del rapporto tra potentia absoluta e potentia ordinata in Dio, prendendo le mosse dall’elaborazione medievale per arrivare all’analisi delle posizioni, su questo punto, di Bruno e di Cusano.

Sede dell’Unità:  Università degli Studi di CAGLIARI

  • Responsabile scientifico:  Andrea Giovanni ORSUCCI
  • Finanziamento assegnato:  17.559

Compito dell’Unità

Il progetto dell’unità locale affronterà alcune discussioni sul tema ‘Dio, natura e mondo nella filosofia moderna’ in una duplice prospettiva di ricerca. Da un lato verranno affrontate alcune tematiche che emergono nella cultura europea tra ‘400 e ‘700; dall’altro, si indagheranno interpretazioni e letture sull’argomento che circolano ampiamente nella storiografia filosofica del Novecento.
La ricerca si articolerà intorno ai seguenti punti:
1) Da Erasmo a Bruno: “Philosophia Christi” e polemica anticristiana. Si cercherà di mettere in luce l’impatto del platonismo quattrocentesco sulle discussioni di filosofia della religione del XVI secolo, ripercorrendo una discussione che coinvolge variamente Erasmo (Encheiridion, Encomion morias, Ratio seu methodus, De libero arbitrio) e, per quanto concerne i loro rapporti con la tradizione dell’erasmismo e dello spiritualismo, Tomeo, Curione, Cardano, Steuco (De perenni philosophia) e il Bruno sia delle opere volgari (Spaccio, Cabala) che latine (De immenso, Cantus circaeus).
2) Verranno indagate le modalità in cui si articolarono, tra Seicento e i primi decenni del secolo successivo, il problema del rapporto Dio-mondo e il tema della derivazione del finito dall’infinito. In una prima fase del lavoro di ricerca, saranno studiate le influenze che la tradizione naturalistica rinascimentale esercitò sul pensiero secentesco e sui neoplatonici di Cambridge in particolare. Il recupero di non pochi aspetti legati al naturalismo rinascimentale contribuì infatti a portare a maturazione l’idea dell’inadeguatezza del meccanicismo secentesco cartesiano a definire un’immagine di natura di maggiore ricchezza e complessità. In questa direzione, verranno approfonditi i contributi di autori come H. More, R. Cudworth, J. Glanvill, F. M. van Helmont e C. K. von Rosenroth. Successivamente verrà indagato il ruolo che questo filone di pensiero svolse in seno alla filosofia del primo Settecento e verrà misurata l’incidenza che il recupero della tradizione platonica e neoplatonica di ascendenza rinascimentale ebbe sulle riflessioni condotte sui limiti del meccanicismo cartesiano e sulla necessità di ripensare un’idea di natura in termini più plastici e cioè più rispondenti alle esigenze delle moderne scienze della natura. Questi ultimi aspetti verranno considerati in riferimento soprattutto a Leibniz, ma anche all’ambiente italiano più direttamente influenzato dalle controversie tra meccanicismo e vitalismo.
3) Si cercherà di precisare come la storiografia novecentesca, in particolare Cassirer da un lato e Gentile e la sua scuola (Saitta) dall’altro rileggano il processo di ‘secolarizzazione’ e l’emanciparsi dell’idea di natura dai suoi presupposti teologici nel passaggio da Cusano a Galileo, attraverso l’intrecciarsi delle discussioni e la ripresa di temi neoplatonici e aristotelici tra ‘400 e ‘600.

 

Sede dell’Unità:  Università degli Studi di MACERATA

  • Responsabile scientifico:  Filippo MIGNINI
  • Finanziamento assegnato:  36.668

Compito dell’Unità

Il progetto si propone di indagare, alla luce di una nuova ipotesi interpretativa, il tema ontologico centrale della filosofia di Spinoza, con riferimento al sistema, alle tradizioni di pensiero in questo implicate, alla discussione con corrispondenti e interlocutori. La novità dell’ipotesi interpretativa, rispetto alla tradizione storiografica, consiste essenzialmente in due assunti:
1. nel considerare l’identità spinoziana di Dio-Natura-Sostanza come espressione di un principio indifferente e indeterminato, nella linea della tradizione già stabilita nella prima filosofia moderna da Cusano e Bruno;
2. nel concepire come costitutiva del principio indeterminato la potentia absoluta, che Spinoza identifica con l’essenza di Dio in E1P34. Alla luce di tale ipotesi, il progetto intende riesaminare il sistema, le principali tradizioni di pensiero in esso implicate e la discussione con corrispondenti e interlocutori contemporanei di Spinoza, testimoniata soprattutto dall’Epistolario.
I. Sistema
Per l’analisi del sistema viene considerata l’intera opera spinoziana, ma con riferimento a tre emergenze testuali prevalenti:
1. Dal «Tractatus de intellectus emendatione» alla «Korte Verhandeling».
2. «Ethica». Evoluzione teorica dell’identità Dio-natura sostanza; evoluzione della dottrina dei modi, infiniti e finiti. 3. «Epistolario». La ricerca si propone due obiettivi: a. Analisi storico-critica della questione in oggetto con particolare riferimento alle lettere 1-4, 6, 8-10, 12, 18-28, 32, 34-36, 43, 51-56, 58, 60, 64, 68-69, 73-78, 80-83. b. Nuova edizione critica dell’Epistolario.
II. Tradizioni e fonti
1. Averroismo latino e rinascimentale. Nessi teorici tra la filosofia di Spinoza e temi centrali della tradizione averroista sono evidenti, ma la relazione non è stata mai adeguatamente studiata sotto il profilo storico e critico. L’analisi dovrebbe muovere da una ricognizione attenta di temi averroistici nella tradizione ebraica, sia precedente Spinoza e documentata in autori come Elia Delmedigo e Joseph Delmedigo, ben noti al filosofo (che possedeva due opere del secondo), sia contemporanea, attestata dalle correnti eterodosse attive nella stessa comunità ebraica di Amsterdam al tempo di Spinoza (si pensi agli studi di Revah su J. De Prado).
2.Classici del pensiero ebraico ben noti a Spinoza, in particolare Filone, «De opificio mundi»; Ibn Gabirol, «Fons Vitae»; U. da Costa tra i contemporanei.
3. Tradizione libertina
E’ da approfondire il tema del rapporto di Spinoza con il libertinismo rinascimentale e seicentesco, specie italiano e francese. Un autore che potrebbe essere esaminato, anche come veicolo di teorie altrui è G.C. Vanini («Amphytheatrum aeternae providentiae» e «De admirandis»).
III. Corrispondenti e interlocutori
Il progetto intende spingere più a fondo di quanto non sia stato fatto finora le ricerche sull’ambiente di Spinoza, a partire dai corrispondenti (di qui l’interesse e la necessità di una nuova edizione critica dell’«Epistolario») e dagli interlocutori anche non presenti nell’epistolario.IV. La ricerca si propone di conseguire i seguenti risultati:
1. Edizione critica (latino e nederlandese) dell’Epistolario di Spinoza (F. Mignini e O. Proietti), con nuova traduzione italiana a fronte (R. Bordoli) e commento (congiunto).
2. Monografia sul tema della «potenza» in Spinoza (F. Mignini).
3. Edizione critica e prima traduzione italiana dell’«Exemplar humanae vitae» di Uriel da Costa.
4. F. van den Enden (due opere: F. Mignini e P. Totaro).
5. J. del Medigo: prima traduzione italiana di testi da «Abscondita sapientiae» ed «Elim» (in collaborazione con Joseph Levi).
6. Edizione, trad. italiana e commento di P. Balling, «Het Licht op den Kandelaar» e J. Jelles, «Belydenisse» (O. Proietti e Leen Spreut).

 

Sede dell’Unità:  Università degli Studi di TRENTO

  • Responsabile scientifico:  Nestore PIRILLO
  • Finanziamento assegnato:  29.954

Compito dell’Unità

L’oggetto della ricerca è posto nella ricostruzione dei nessi che a partire dall’orizzonte storico della prima età moderna legano, mediante l’indicatore del “foro”, idea di Dio, ragione naturale, e umanità dell’uomo trasformando i rapporti tra filosofia e cristianesimo e tra cristianesimo e potere.
L’unità di ricerca si prefigge di indagare questo campo di relazioni, evidenziando i concetti, le dottrine e le tradizioni che compongono il loro fondamento storico, mostrando per il loro tramite in che misura la visione naturale-razionale della legge, della coscienza e del foro, elaborata centralmente a partire da Grozio, lega l’uomo all’ istinto e alla ragione, e fa emergere dal suo interno i caratteri storici del peccato e del reato, la sfera della natura e del civile, della fede morale e della fede religiosa .
In base ai fondi ottenuti si prevede la seguente articolazione della ricerca:
I) a: Seminario sul tema: Foro interno foro esterno. Diritto naturale razionale e il problema della giustizia; b: Seminario sul tema: Tra sacralizzazione e razionalizzazione . Il foro interno, il diritto e l’autonomia dell’etica; c: Seminario sul tema: Alle origini del diritto naturale razionale. Interpretazioni e letture di Grozio nella filosofia e nel pensiero politico del Novecento; d): Seminario sul tema:Diritto naturale razionale e l’interpretazione della riforma.
II) Partecipazione e organizzazione a Trento di un convegno su Grozio, l’eredità rinascimentale e le eresie;
III) Pubblicazione sul tema: Filosofia, cristianesimo e stato di ragione: Il tribunale della coscienza e l’ermeneutica della legge.
IV) Organizzazione di un sito sul tema : “Aspetti del lessico filosofico seicentesco : Dio, natura, mondo nella storia del pensiero filosofico in Italia e nel Trentino.(Su questo tema si è già costituita una rete organizzativa all’interno del “Centro universitario di ricerche su Antonio Rosmini e la storia del pensiero filosofico in Italia”in collaborazione col Museo storico di Trento)

 

Sede dell’Unità:  Scuola Normale Superiore di PISA

  • Responsabile scientifico:  Chiara LEFONS
  • Finanziamento assegnato:  28.921

Compito dell’Unità

L’unità di ricerca curerà l’edizione delle opere mnemotecniche di Bruno adottando la struttura del volume delle opere magiche pubblicato da Adelphi. Più precisamente la struttura sarà la seguente: 1)introduzione a ciascun testo articolata in una sezione filologica e in una interptretativa; 2)testo latino in edizione storico-critica con apparato delle varianti di stampa in calce a ciascuna pagina; 3)apparato dei luoghi paralleli e delle fonti esplicite e implicite, anch’esso in calce a ciascuna pagina del testo; 4) versione italiana a fronte; 5)note di commento al termine di ciascun testo; 7) indici.
Il lavoro si articolerà nelle seguenti fasi: 1) innanzitutto, attenderemo alla ricostituzione storico-critica del testo di Cantus Circaeus e di De imaginum compositione mediante collazione completa di tutti gli esemplari delle edizione originale delle due opere . per gli esemplari conservati in biblioteche italiane facilmente raggiungibili (Firenze, Roma, Milano, Venezia), nella Bibliothèque Nationale di Parigi e nella British Library di Londra pensiamo di effettuare la collazione sul posto con il metodo della sovrapposizione di fotocopie trasparenti. Per gli esemplari che si trovano in città quali Chicago, New York, Helsinki, Leningrado, Mosca, Varsavia e simili, il modo più veloce e soprattutto più economico per collazionarli è ricorrere a un’apposita attrezzatura non disponibile in Italia, presente invece in Germania, nella Herzog August Bibliothek. Per questo secondo modo di collazione è necessario disporre di stampe da microfilms: provvederemo perciò, con le risorse finanziarie che la Scuola Normale Superiore ci metterà a disposizione nei prossimi mesi, a far stampare i microfilms degli esemplari che collazioneremo a Wolfenbuttel. Parallelamente al lavoro di collazione Chiara Lefons compirà la traduzione del De imaginum compositione e Rita Sturlese quella di Explicatio triginta sigillorum. Per De umbris, Cantus Circaeus e Sigillus sigillorum si prevede di utilizzare, con qualche modifica, la recente versione italiana di Nicoletta Tirinnanzi. Per questi due lavori è prevista la collaborazione della dott.ssa Giuliana Crevatin e del dott. Davide Conrieri. 3) Infine, sempre nel primo anno di ricerca, Rita Sturlese terminerà l’apparato delle fonti e dei luoghi paralleli del Cantus Circaeus.
Il secondo anno di ricerca sarà dedicato: 1) alla stesura delle note di commento ai testi di De umbris idearum, Cantus Circaeus e De imaginum compositione; 2)alla stesura delle introduzioni ai testi. Nelle note di commento ci proponiamo di: a) rilevare e illustrare problemi e motivi particolarmente rilevanti per la comprensione storica e filosofica dei tre testi; b) spiegare il funzionamento dei sistemi di memoria descritti nelle sezioni strettamente tecniche. Come ho accennato sopra, al punto 2.4, la comprensione del funzionamento dei complessi sistemi dell’arte della memoria di Bruno costituisce la premessa necessaria per un intendimento della connessione, all’interno della nolana filosofia, tra riforma della mnemonica classica e una nuova concezione di Dio e del mondo. Al problema e all’illustrazione della parte teorica di ciascuna delle opere mnemotecniche bruniane sarà dedicata la sezione interpretativa dell’introduzione; la sezione filologica prenderà invece in esame le varianti di stampa emerse dalla collazione degli esemplari di ciascun testo.
 
 
 

 

Sede dell’Unità:  Università degli Studi di BOLOGNA

  • Responsabile scientifico:  Walter TEGA
  • Finanziamento assegnato:  28.921

Compito dell’Unità

Il programma dell’unità di ricerca prevede l’analisi di testi, diagrammi e immagini composti tra XVI e XVII secolo e collegati ai temi della sistemazione e della comunicazione del sapere: summae, commenti a testi classici, enciclopedie, repertori, progetti, ecc.
In particolare si farà riferimento a quelle opere a carattere enciclopedico che si propongono come ‘universi artificiali’ (dunque non come specchi del mondo, come sistemi universali del sapere capaci di contenere la totalità delle cose, delle parole e dei concetti, e di rappresentarli non tali quali sono, ma adattati e adeguati ai criteri della conoscenza umana. Universi intermedi tra quello sensibile e quello intelligibile, completamente autosufficienti, i quali riconoscono al loro interno e nel loro autore (l’uomo) le leggi del loro funzionamento e la loro stessa legalità.
Specifica attenzione sarà rivolta all’immagine dell’uomo, costruttore e legislatore di questi universi del sapere e alla serie delle discipline (geometria, architettura, prospettiva, retorica, cabala ecc.)individuate come mediatrici tra i molteplici linguaggi della natura e il Verbo divino.
Compito del gruppo di ricerca sarà quello di selezionare analizzare e comparare opere (eterogenee quanto a genere, autore, ambito culturale) significative rispetto al tema della ricerca e rivelatrici del mutamento di mentalità avvenuto all’inizio dell’età moderna.


 

MINISTERO DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA SCIENTIFICA
PROGRAMMI DI RICERCA – ANNO 2003

  • Coordinatore Scientifico: Michele CILIBERTO
  • Titolo della Ricerca: Vocabolario filosofico moderno online: Bruno Spinoza Kant. Edizioni, traduzioni, fortuna
  • Finanziamento assegnato:  210.000
  • Rd-Ra:  119.400
  • Durata:  24 Mesi

Obiettivo della Ricerca

Il progetto si propone di costruire uno strumento informatico per la costituzione e l’analisi elettronica del vocabolario filosofico moderno. Si prenderanno in considerazione innanzitutto le opere di Bruno, di Spinoza e di Kant in moderne e affidabili edizioni critiche; in secondo luogo le principali traduzioni di queste opere al fine di individuare i loro ambiti efettivi di influenza e di circolazione.

Innovazione rispetto allo stato dell’arte nel campo

Non esiste un vocabolario filosofico moderno su supporto elettronico, né offline né online. Il progetto proposto rappresenta una novità nel panorama degli studi filosofici nazionali ed internazionali.

Criteri di verificabilità

  1. pubblicazioni di edizioni critiche
  2. costituzione di data base testuali e iconografici (con particolare riferimento a Bruno, Spinoza e Kant
  3. pubblicazione dei risultati metodologici
  4. pubblicazione del sito web “Vocabolario filosofico moderno”

Elenco delle Unità di Ricerca

Sede dell’Unità:  Università degli Studi di CAGLIARI

  • Responsabile scientifico:  Andrea Giovanni ORSUCCI
  • Finanziamento assegnato:  15.000

Compito dell’Unità

Individuazione delle traduzioni e dei testi più significativi dal punto di vista della circolazione del lessico di Bruno Spinoza e Kant nella cultura filosofica ottocentesca; messa online dei testi principali della tradizione bruniana ottocentesca; messa online delle edizioni ottocentesche dei testi latini e volgari di Bruno.

Sede dell’Unità:  Università degli Studi di TRENTO

  • Responsabile scientifico:  Nestore PIRILLO
  • Finanziamento assegnato:  35.000

Compito dell’Unità

Ricerche sul testo e sulle fonti della Fondazione della metafisica dei costumi e dell’Antropologia dal punto di vista pragmatico; ricerche lessicali sulle traduzioni delle due opere e sulla fortuna del lessico kantiano; digitalizzazione e trattamento informatico dei testi di Kant in questione.

Sede dell’Unità:  Università degli Studi di PISA

  • Responsabile scientifico:  Simonetta BASSI
  • Finanziamento assegnato:  52.500

Compito dell’Unità

Realizzazione del sito web “Vocabolario filosofico moderno”; inserimento dei testi morali di Giordano Bruno in formato digitale full text; inserimento del Lessico di Giordano Bruno; ricerche sulla fortuna del lessico morale di Giordano Bruno nella cultura moderna.

Sede dell’Unità:  Università degli Studi di MACERATA

  • Responsabile scientifico:  Filippo MIGNINI
  • Finanziamento assegnato:  20.000

Compito dell’Unità

Ricerche sul lessico di Spinoza; messa online di testi e traduzioni; messa online di testi di autori che hanno direttamente preso parte alla pubblicazione di opere di Spinoza

Sede dell’Unità:  Università degli Studi di BOLOGNA

  • Responsabile scientifico:  Walter TEGA
  • Finanziamento assegnato:  20.000

Compito dell’Unità

studi e ricerche per quanto riguarda la fortuna del lessico di Bruno e di Spinoza nel seicento e nel settecento; individuzione e messa online dei principali lessici filosofici seicenteschi.
Ricerche di carattere metodologico sulla storia della lessicografia filosofica e della storia dei concetti.

Sede dell’Unità:  Scuola Normale Superiore di PISA

  • Responsabile scientifico:  Michele CILIBERTO
  • Finanziamento assegnato:  67.500

 MINISTERO DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA SCIENTIFICA
PROGRAMMI DI RICERCA – ANNO 2006

  • Coordinatore Scientifico: Michele CILIBERTO
  • Titolo della Ricerca: Filosofie e teologie: fonti antiche, discussioni moderne. Da Bruno a Spinoza.
  • Finanziamento assegnato:  120.000
  • Rd-Ra:  127.200
  • Durata:  24 Mesi

Obiettivo della Ricerca

Malgrado la ridotta quota di finanzimento, l’obiettivo della ricerca rimane quello di individuare la funzione che hanno giocato le fonti antiche all’interno di uno dei temi costitutivi della filosofia moderna, quello del rapporto fra filosofia e teologia. Il lavoro si intende concentrare soprattutto su alcuni autori in cui il nesso appare decisivo – Ficino, Bruno, Suarez, Campanella e Spinoza.
L’articolazione del lavoro si manterrà secondo i seguenti livelli:
– individuazione dei luoghi in cui si dispiega in forma esplicita e soprattutto implicita il confronto con le fonti antiche;
– edizione dei testi moderni nei quali il tema è messo a fuoco;
– immissione online dei materiali editi
– costruzione di un archivio informatico nel quale confluiscano sia i testi nuovamente editi sia i testi antichi e moderni rilevanti ai fini di questa problematica;
– organizzazione di seminari di lavoro e convegni
– pubblicazione di testi cartacei e digitali.

Innovazione rispetto allo stato dell’arte nel campo

L’innovazione del progetto consiste nel tracciare una nuova linea di ricerca su un argomento di fondamentale importanza per la storia della filosofia e della cultura in età moderna. In modo particolare, grande attenzione merita il sistematico lavoro di censimento delle fonti antiche, medievali e rinascimentali, che rappresenta un avanzamento dello stato delle conoscenze: finora i lavori sulle fonti si sono limitati a sondaggi, per quanto accurati. Inoltre gli autori scelti sono particolarmente significativi per la loro esemplarità: Giordano Bruno (considerato come il punto di confluenza di un percorso che inizia con la riflessione di Ficino); Campanella e Suarez (interpretati come due modelli alternativi di utilizzo della fonte aristotelica in rapporto alla costituzione di diversi modelli di teologia naturale); Spinoza (analizzato alla luce della tradizione averroista latina ed ebraica).
Oltre a ciò, innovativo risulta anche lo strumento di presentazione dei risultati della ricerca: la creazione di un data base testuale relativo sia alle edizioni critiche che ai testi delle fonti e della fortuna sarà infatti reso possibile dall’utilizzo del motore di ricerca realizzato da Signum-Centro di ricerche informatiche per le discipline umanistiche della Scuola Normale Superiore di Pisa. Il motore di ricerca in questione si colloca infatti come uno degli applicativi più interessanti per la sua versatilità.

Criteri di verificabilità

I criteri di verificabilità saranno i seguenti:
1) pubblicazioni di edizioni critiche
2) costituzione di data base testuali e iconografici (con particolare riferimento a Ficino, Bruno, Campanella, Suarez, alle Scritture)
3) pubblicazione dei risultati metodologici attraverso articoli, saggi e volumi.

 

Elenco delle Unità di Ricerca

Sede dell’Unità:  Università degli Studi “G. d’Annunzio” CHIETI-PESCARA

  • Responsabile scientifico:  Nicoletta TIRINNANZI
  • Finanziamento assegnato:  10.000

Compito dell’Unità

1. edizione critica del testo di Ficino “Della religione christiana
2. evidenziare le fonti patristiche di Ficino
3. analisi della fortuna delle fonti patristiche utilizzate da Ficino nella costituzione della philosophia Christi di Erasmo e nella filosofia di Bruno

Sede dell’Unità:  Scuola Normale Superiore di PISA

  • Responsabile scientifico:  Michele CILIBERTO
  • Finanziamento assegnato:  35.000

Compito dell’Unità

Analisi delle dottrine cosmologiche antiche e la loro influenza all’interno del pensiero bruniano, soprattutto nel De infinito e nel De immenso. Di quest’ultimo testo verrà fornita una nuova edizione critica, corredata da traduzione e commento, che si concentrerà in modo particolare sui problemi del rapporto fra scienza e tradizione teologica.

Sede dell’Unità:  Università degli Studi di BARI

  • Responsabile scientifico:  Costantino ESPOSITO
  • Finanziamento assegnato:  26.000

Compito dell’Unità

1. pubblicazione di due “Disputationes metaphysicae” di Francisco Suarez
2. pubblicazione della prima parte della “Philosophia universalis” di Tommaso Campanella
3. realizzazione e pubblicazione di studi monografici sulle “Disputationes metaphysicae” e sulla fortuna del “De legibus” di Suarez.
4. organizzazione di un colloquio internazionale sulla nascita e lo sviluppo del concetto di ontologia nei secoli XVII-XX

Sede dell’Unità:  Università degli Studi di PISA

  • Responsabile scientifico:  Simonetta BASSI
  • Finanziamento assegnato:  23.000

Compito dell’Unità

1. costituzione di un catalogo delle principali edizioni della Bibbia apparse fra la fine del Quattrocento e i primi decenni del Seicento
2. pubblicazione on line di edizioni significative della Bibbia realizzate in ambiente cattolico e riformato fra la fine del XV secolo e l’inizio del XVII
3. pubblicazione on line degli apparati iconografici che corredano le edizioni della Bibbia pubblicate al punto 3
4. pubblicazione on line di testi di filologia umanistica sacra sottoposti a codifica strutturale e semantica
5. pubblicazione on line di testi di matrice filosofica che possono essere utili come strumento di commento del testo biblico

Sede dell’Unità:  Università degli Studi di MACERATA

  • Responsabile scientifico:  Filippo MIGNINI
  • Finanziamento assegnato:  26.000

Ora guardate un po’ il Consiglio Direttivo dell’Istituto Nazionale Studi del Rinascimento. Alcuni nomi mi sembra di averli già sentiti….. o sbaglio?

Presidente
Michele Ciliberto
 
Consiglieri Ordinari
Giuseppe Cambiano
Mariarosa Cortesi
Domenico De Robertis

Germana Ernst

Massimo Firpo

Claudio Leonardi

Filippo Mignini

Adriano Prosperi

Fiorella Sricchia Santoro
Coordinamento Attività dell’Istituto 
         
Simonetta Bassi

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Michele Ciliberto e la grande torta del Centenario

Di seguito è riportato il testo della legge istitutiva dei Comitati nazionali emanata nel 1997, nella quale si decretava la nascita del Comitato nazionale per la celebrazione del quarto centenario della morte di Giordano Bruno, assegnando allo stesso, presieduto da MICHELE CILIBERTO, la cifra di 1 miliardo per il 1997 e un altro miliardo per ognuno dei due anni successivi. Come meravigliarsi, leggendo queste cifre, se da qui è nato uno dei più grandi scismi della storia del mondo accademico! Chi è al corrente di notizie, dati e documenti sull’argomento e non ha paura di riferirli, si faccia avanti! 

 Legge 1° dicembre 1997, n. 420

 “Istituzione della Consulta dei comitati nazionali e delle edizioni nazionali”
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 284 del 5 dicembre 1997

Art. 1.
(Istituzione e composizione della Consulta).

1. È istituita presso il Ministero per i beni culturali e ambientali la Consulta dei comitati nazionali e delle edizioni nazionali, di seguito denominata “Consulta”, avente la finalità di individuare le celebrazioni o le manifestazioni culturali di particolare rilevanza nonché le Edizioni nazionali da realizzare.

2. La Consulta è composta da: a) tre esponenti di chiara fama del mondo della cultura, dei quali uno con funzioni di presidente;
b) il direttore generale dell’Ufficio centrale per i beni librari, le istituzioni culturali e l’editoria, con funzioni di vice presidente;
c) un rappresentante della Presidenza del Consiglio dei ministri e di ciascuno dei Ministeri della pubblica istruzione, del tesoro, dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica;
d) il presidente del coordinamento degli assessori regionali alla cultura.

3. Il presidente della Consulta, in relazione ai singoli argomenti da trattare, chiama a partecipare ai lavori qualificati esponenti del mondo della cultura, i responsabili dei Comitati di settore del Consiglio nazionale per i beni culturali e ambientali, nonchè rappresentanti del Ministero degli affari esteri, del Ministero delle poste e delle telecomunicazioni e delle amministrazioni interessate. I componenti della Consulta sono nominati con decreto del Ministro per i beni culturali e ambientali e durano in carica tre anni. Ai componenti della Consulta esterni alla pubblica amministrazione compete il trattamento economico di missione in base alla normativa generale vigente per i dirigenti generali di livello C dello Stato.

Art. 2.
(Comitati nazionali).

1. Le richieste di istituzione dei Comitati nazionali per le celebrazioni o manifestazioni culturali, corredate da una dettagliata relazione che indichi gli obiettivi, gli studiosi coinvolti, il programma e la previsione di spesa, sono presentate alla Consulta da enti locali, enti pubblici, istituzioni culturali o comitati promotori, nonché da amministrazioni dello Stato.

2. La costituzione e l’organizzazione dei Comitati nazionali per le celebrazioni o manifestazioni culturali, l’ammissione al contributo finanziario e la misura dello stesso sono deliberate dalla Consulta. A tal fine la Consulta predispone annualmente l’elenco delle motivate proposte di istituzione di Comitati per l’anno successivo, con l’indicazione del relativo contributo. L’elenco è emanato, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, reso entro trenta giorni, con decreto del Ministro per i beni culturali e ambientali.

3. Sono organi del Comitato nazionale:
a) il presidente;
b) il segretario tesoriere.

4. Il contributo statale è erogato con ordini di accreditamento al segretario tesoriere del Comitato nazionale che è tenuto, ogni sei mesi e comunque entro tre mesi dal termine della celebrazione o della manifestazione, alla rendicontazione di tutte le spese sostenute alla Ragioneria centrale presso il Ministero per i beni culturali e ambientali, che ne cura l’inoltro alla Corte dei conti.

Art. 3.
(Edizioni nazionali).

1. Le richieste di istituzione di Edizioni nazionali possono essere presentate da amministrazioni dello Stato, università, istituzioni scolastiche, enti di ricerca, istituzioni culturali o singoli studiosi e debbono essere corredate da un dettagliato programma scientifico, da un articolato piano dei lavori e dalla relativa previsione di spesa.

2. La costituzione delle Edizioni nazionali è deliberata dalla Consulta, che determina altresì la composizione delle commissioni scientifiche, ed è disposta con decreto del Ministro per i beni culturali e ambientali.

3. Il contributo statale alle commissioni scientifiche viene determinato annualmente dalla Consulta sulla base delle richieste presentate dalle Edizioni nazionali ed assegnato per la realizzazione o il proseguimento delle attività.

4. Sono organi delle commissioni scientifiche delle Edizioni nazionali:
a) il presidente;
b) il segretario tesoriere.

5. Il contributo statale è erogato con ordini di accreditamento al segretario tesoriere delle commissioni scientifiche che è tenuto, ogni sei mesi, alla rendicontazione di tutte le spese sostenute alla Ragioneria centrale presso il Ministero per i beni culturali e ambientali, che ne cura l’inoltro alla Corte dei conti.

6. All’inizio di ciascun anno, i presidenti delle commissioni scientifiche presentano al Ministero per i beni culturali e ambientali una relazione sui lavori svolti, il consuntivo delle spese sostenute, il preventivo delle spese e delle entrate previste, la previsione del piano di pubblicazione o lo stato di avanzamento della sua realizzazione.

7. Per la realizzazione delle Edizioni nazionali, il Ministero per i beni culturali e ambientali può stipulare convenzioni con i Ministeri della pubblica istruzione e dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica.

Art. 4.
(Celebrazioni del 2000).

1. Per individuare le celebrazioni e le manifestazioni culturali da realizzare in occasione dell’anno 2000, la Consulta è composta, oltre che dai soggetti indicati nell’articolo 1, comma 2, dai rappresentanti delle regioni e degli enti locali interessati.

Art. 5.
(Contributi statali).

 1. Per il triennio 1997-1999 è autorizzata la spesa di lire 13 miliardi per il 1997, di lire 10 miliardi per il 1998 e di lire 11 miliardi per il 1999, da destinare ai Comitati nazionali per le celebrazioni o manifestazioni culturali nonché per le Edizioni nazionali e da iscrivere in apposito capitolo dello stato di previsione della spesa del Ministero per i beni culturali e ambientali. Per l’anno 1997, a valere sulla predetta autorizzazione di spesa, sono concessi i seguenti contributi dello Stato:
a) alla Fondazione Rossini Opera Festival di Pesaro, lire 3 miliardi;
b) al Comitato nazionale per la celebrazione del bicentenario della Repubblica napoletana del 1799, lire 2 miliardi;
c) al Comitato nazionale per la celebrazione del secondo centenario della nascita di Antonio Rosmini, lire 1 miliardo;
d) al Comitato nazionale per le celebrazioni Voltiane, lire 1 miliardo;
e) al Comitato nazionale per le celebrazioni e le manifestazioni per Bologna, capitale europea della cultura per il 2000, lire 1 miliardo;
f) al Comitato nazionale per la celebrazione del quarto centenario della morte di Giordano Bruno,lire 1 miliardo;
g) alla Fondazione Ravenna Manifestazioni, lire 1 miliardo;
h) al Comitato nazionale per la celebrazione dell’ottavo centenario della città di Cuneo, patria di Duccio Galimberti, lire 500 milioni;
i) per la celebrazione del duecentesimo anniversario della nascita di Gaetano Donizetti, lire 500milioni.

2. Per ciascuno degli anni 1998 e 1999 è concesso un contributo statale di lire 1 miliardo ai Comitati per le celebrazioni dell’anno 2000.

3. Per la tempestiva realizzazione delle iniziative di cui al comma 1, con decreto del Ministro per i beni culturali e ambientali, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, si provvede alla costituzione dei previsti Comitati nazionali.

Art. 6.
(Copertura finanziaria).

1. All’onere derivante dall’applicazione della presente legge, pari a lire 13 miliardi per il 1997, a lire 10 miliardi per il 1998 e a lire 11 miliardi per il 1999, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 1997-1999, al capitolo 6856 dello stato di previsione del Ministero del tesoro per l’anno 1997, parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al Ministero per i beni culturali e ambientali.

2. Il Ministro del tesoro è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio. 


    Comitato Nazionale per le celebrazioni del IV centenario della morte di Giordano Bruno

  •   Presidente: Prof. Michele Ciliberto
  •  Segretario tesoriere: Dr.ssa Ida Fontana
  •  Indirizzo: Palazzo Strozzi FIRENZE
  •  Durata: 1997 – 2006

MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI

DIREZIONE GENERALE PER I BENI LIBRARI E GLI ISTITUTI CULTURALI

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Comitato Nazionale per le celebrazioni del IV centenario della morte di Giordano Bruno

Attività del Comitato Nazionale

Mostre

· 17 febbraio 2000
“Mostra itinerante su Giordano Bruno con rappresentazione teatrale”,

Prof. G.Franzoni,
Campo Fiori, Roma.

· 7 Giugno – 30 settembre 2000
“Io dirò la verità – Giordano Bruno 1548-1600”,

Biblioteca Casanatense, Roma.

Convegni, Conferenze, Seminari

· Convegno 24-27 gennaio 2000
“Le Muse e la ”nova” filosofia di Giordano Bruno”
,
Università degli Studi Federico II, Napoli.

· Convegno 14-17 febbraio 2000
“Giordano Bruno e la scienza nuova: storia e prospettive”
,
Università La Sapienza, Roma.

· Convegno 22-23 settembre 2000
“Giordano Bruno, destino e verità”
,
Fondazione Giorgio Cini, Venezia.

· Convegno Internazionale 10-12 Novembre 2000
“La filosofia di Giordano Bruno”
,
Napoli.

· Seminario conclusivo sulle celebrazioni bruniane dicembre 2000.

Altro · 19 dicembre 2000
“G.Bruno dallo Spaccio della Bestia trionfante”,

Rappresentazione Teatrale,
Auditorium Università,
Macerata.

Obiettivi delle manifestazioni

Il comitato si è posto l’obiettivo di favorire la conoscenza della vita e delle opere di Giordano Bruno attraverso una serie di manifestazioni e di pubblicazioni tradizionali e multimediali rivolte sia al grande pubblico sia a un uditorio più specialistico. Tra le manifestazioni destinate al grande pubblico vanno menzionate la Mostra, tenutasi presso la Biblioteca Casanatense di Roma, sulla vita e sulle opere del filosofo e della sua epoca; la rappresentazione teatrale con letture di testi del Nolano; il cd-rom intitolato “Giordano Bruno d’ogni legge nemico e d’ogni fede”, che consente di accedere attraverso un’agevole navigazione alle varie ‘stazioni’ europee della vita di Giordano Bruno; la creazione di un sito web avente anche la funzione di portale per i numerosi eventi tenutisi in occasione del quadricentenario della morte del filosofo nolano. Rivolto a un pubblico più specialistico è in primo luogo l’importante progetto editoriale che prevede la nuova edizione di tutto il Bruno latino, nel quadro del quale sono state pubblicate presso l’editore Adelphi le Opere magiche, nel 2000, e il primo volume delle Opere mnemotecniche, nel 2004. Presso lo stesso editore è uscito anche il Corpus iconographicum. Le incisioni nelle opere a stampa, nel 2001.
Sempre nell’ottica di una messa a disposizione dei testi insieme agli strumenti interpretativi è stata pubblicata la Bibliografia di Giordano Bruno (1951-2000), che viene a completare e aggiornare l’importante Bibliografia
del Salvestrini, e sono stati realizzati due importanti cd-rom, uno comprendente tutte le fonti dell’opera di Giordano Buno, l’altro tutte le edizioni delle opere volgari del filosofo.

Pubblicazioni curate dal Comitato

· 2000
Giordano Bruno, Opere Magiche,
Adelphi Ediz.

· 2000
Dialoghi Italiani,
ristampa anastatica delle cinquecentine, 4 volumi, Olsckhi Ediz.

· 2001
Giordano Bruno, Corpus Iconographicum;
Adelphi Ediz.

· 2002
M.E.Severini, Bibliografia di Giordano Bruno (1951-2000),
Ediz. di Storia e Letteratura

· 2004
Giordano Bruno, Opere mnemotecniche, vol. I, Adelphi Ediz
.

· 2007
Giordano Bruno, Opere mnemotecniche, vol. II,
Casa Editrice Leo S. Olschki

 CD-Rom

· Giordano Bruno – D’ogni legge nemico e d’ogni fede,
CD-Rom. a cura di S. Bassi, Comitato Nazionale per le celebrazioni di Giordano Bruno nel quarto centenario della morte – C.R.I.Be.Cu. della S.N.S. di Pisa, Firenze-Pisa, 2000

Oltre cinquecento schede testuali corredate da immagini narrano la vita di un filosofo in fuga, attraverso l’Europa insanguinata dalle guerre di religione. Un uomo collerico, caparbio, consapevole del proprio valore e del destino mercuriale che la sorte gli ha affidato si confronta con la crisi della chiesa cattolica, la costituzione dei grandi stati nazionali, la ricerca della pace politica e religiosa, il rinnovamento della cultura, la dirompente scoperta dell’universo infinito.
Le straordinarie vicende della sua vita, trascorsa nelle principali corti europee, sono lo specchio tragico in cui si riflette la storia dell’Europa all’inizio dell’età moderna.

· Le opere volgari di Giordano Bruno,
CD-Rom a cura di S. Bassi, Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento di Firenze – C.R.I.Be.Cu. della S.N.S di Pisa, Firenze-Pisa 2002

Scopo del progetto è quello di offrire uno strumento di lavoro incentrato sull’analisi del lessico di Giordano Bruno, fornendo agli studiosi di Giordano Bruno uno strumento agile e veloce per la gestione dei dati testuali e iconografici delle opere del filosofo e un sussidio digitale per lo studio dei testi e l’approntamento di edizioni. Il CD contiene le opere in volgare di Giordano Bruno, fruibili in formato testo, in formato immagine la riproduzione delle prime stampe cinquecentesche delle opere; inoltre è messo a disposizione il Lessico di Giordano Bruno in formato testo. Il progetto è stato ideato e costruito a partire dal Lessico di Giordano Bruno, poiché intende offrire uno strumento di analisi lessicale e terminologica delle opere di Giordano Bruno. L’accesso al contenuto è possibile attraverso la consultazione e la ricerca. La consultazione prevede la possibilità di accedere alle opere in volgare, nelle varie edizioni, ai lemmi del lessico e al contesto, allo sfoglio dell’edizione cinquecentesca. Le edizioni delle opere su cui è stato condotto il lessico sono state allineate con le prime stampe; i contesti del lessico, individuati per ogni lemma, sono collegati con la pagina del testo corrispondente. La ricerca consente di interrogare le banche dati – le opere di Bruno nelle varie edizioni e il Lessico – per ottenere liste di frequenza, concordanze, indici con rimando ai contesti e ai testi corrispondenti.

· La biblioteca ideale di Giordano Bruno – L’opera e le fonti,

Questo cd rom comprende il corpus completo delle opere volgari e latine di Giordano Bruno, con l’individuazione e la trascrizione delle fonti usate nei testi. Attraverso questo lavoro, portato a compimento da una equipe di 40 studiosi, è possibile navigare attraverso tutti gli autori che Bruno volta per volta ha usato nella redazione delle sue opere, ricercarne i contenuti, confrontare i passi citati o semplicemente evocati. Tutti i testi sono corredati dagli indici dei nomi e dall’elenco delle immagini. Il progetto è stato realizzato nell’ambito delle manifestazioni previste dal Comitato nazionale per la celebrazioni di Giordano Bruno nel quarto centenario della morte presieduto da Michele Ciliberto.
Il materiale del cd rom è ora disponibile interamente sul sito:

 
 

 

Per la cronaca, Michele Ciliberto, dopo quello di Giordano Bruno è stato Presidente dei Comitati Nazionali per le Celebrazioni di : Marsilio Ficino, Benedetto Varchi e Giovanni Della Casa. Attualmente è Presidente del Comitato Nazionale per le Celebrazioni di Lodovico Castelvetro! E chi più ne ha, più ne metta!
Ma sentite un po’ cosa dice l’ineffabile Ciliberto in un articolo pubblicato lo scorso luglio su l Unità, relativo al taglio dei finanziamenti all’Università, intitolato
LA FINE DELLO STUPORE E LA FINE DELL’UNIVERSITA’ :“Si è persa l’abitudine a dire di no, ad alzarsi in piedi: e di questo è una paradossale conferma il fatto che quando si protesta si usano toni esagitati, addirittura volgari, proprio perchè protestare – dire no – è diventata un’eccezione, non più la norma di un comune vivere civile. Questo accade anche quando si tratta delle regole che devono strutturare la vita istituzionale politica e sociale del paese. È un altro segno della crisi profonda che attraversa l’Italia: le regole appaiono una sorta di optional che il potere può trasformare come meglio gli conviene, a seconda della situazione e perfino dei propri interessi privati. Si tratta di un tratto tipico del dispotismo, quale è già delineato in pagine straordinarie di Tocqueville nella Democrazia in America: il dispotismo si esprime attraverso una prevaricazione dell’esecutivo sugli altri poteri e con un ruolo sempre più ampio assunto dall’amministrazione, che diventa il principale motore dell’intera vita di un popolo. Le strutture dispotiche, infatti sono incontrollabili: una volta messe in movimento invadono progressivamente tutte le sfere della vita sociale ed intellettuale, compresa ovviamente l’alta cultura e le istituzioni attraverso cui essa si organizza.”   

(dal sito: http://ilsensodellamisura.com ) !!!!!

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